Visti i record registrati dalle ultime aste enoiche del 2018, ma anche l’andamento degli indici di piattaforme come il Liv-Ex o Wine-Lister, non è una gran sorpresa, ma piuttosto una conferma, quella che ha visto il vino come uno dei migliori settori di investimento finanziario, quella che arriva dal “The Wealth Report 2018” dell’agenzia specializzata in investimenti di lusso e real estate Knight Frank.
Secondo il Knight Frank Luxury Investment Index (curato in partnership con la piattaforma Wine Ownwers, ndr), il vino è stato uno dei settore più performante nel 2017, con una crescita dell’11% su arco temporale di 12 mesi, rispetto al 7% della media dell’indice, con un performance seconda solo al comparto dell’arte, che ha messo a segno una crescita del 21%, ma a più del doppio di orologi, monete, gioielli, automobili e francobolli.
E anche nel lungo periodo l’investimento enoico si conferma vincente, visto che nell’arco dei 10 anni l’indice di Knight Frank legato al vino, è cresciuto del 192%, rispetto al +126% della media, e secondo solo alle automobili (+334%). E se questo è stato l’andamento del recente passato, non sarebbe una sorpresa se, nella prossima analisi, il vino conquistasse, come già successo in passato, il primo posto tra gli investimenti più redditizi, dopo un 2018 che ha visto battere record su record, con i due casi più eclatanti legati a Romanée-Conti, con due bottiglie del 1945 battute per 496.000 e 558.000 dollari da Sotheby’s, a New York, e una collezione di oltre 1.360 bottiglie, anche con grandi formati, aggiudicata per 11,6 milioni di dollari in Svizzera, da Baghera Wines, nei giorni scorsi, senza contare che, sul Liv-Ex, nello scorso ottobre, l’“exposure” sui grandi vini da investimento, (il valore totale della richieste e delle offerte), ha superato il record di 50 milioni di sterline, ben 6 milioni di sterline in più rispetto allo stesso mese del 2017, e con un valore che si è raddoppiato nel giro di 3 anni.
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