Il vino, un affare di famiglia? Solo il 70% delle imprese familiari passa alla seconda generazione

Il vino, oggi più che mai, è un affare di famiglia. La Harvard Business School stima che il 70% delle imprese familiari del vino vengono vendute o acquisite prima di passare alla seconda generazione, e solo il 12% sopravvive fino alla terza. Ma la tendenza, forse, sta cambiando: se fino ad un paio di generazioni fa, i figli dei produttori più famosi del mondo si dirigevano in città alla ricerca di una carriera diversa, magari nella finanza o comunque all’estero, oggi, anche grazie alla nascita e alla diffusione di prestigiose scuole di viticoltura, le nuove generazioni si prendono carico, con orgoglio, delle aziende enoiche di famiglia, con la voglia (e la consapevolezza) di poter soddisfare le ambizioni dei genitori, traghettando magari le aziende storiche nelle nuove dinamiche del marketing e dei social media.
Proprio in questa direzione, come si legge su The Drinks Business, va “10 Great Wine Families”, il nuovo libro della Master of Wine Fiona Morrison, edito dall’Academie du Vin, che ha passato del tempo con 10 tra le famiglie del vino più importanti, antiche e influenti d’Europa: gli italiani Frescobaldi e Gaja, ma anche Torres, Perrin, Thienpont, Knoll, Niepoort, Palacios, Müller e Liger-Belair. Insomma, i grandi nomi del vino europeo e mondiale, che dominano la scena enoica da decenni, e che in qualche modo “sopravvivono” ai cambi generazionali, alle novità e ai trend. La Morrison ha voluto infatti indagare, vivendo con loro, l’entusiasmo e la passione che guida le famiglie tra i vigneti e gli anni, affrontando sfide, del vino e di famiglia. Il libro, originariamente pubblicato in lingua fiamminga, è stato tradotto in inglese per raggiungere un pubblico maggiore, e dare ad appassionati e non un punto di vista diverso, esclusivo, sulle grandi famiglie del vino.