La sostenibilità della produzione del vino è un tema sempre più al centro del dibattito, ma c’è chi si spinge già oltre, trasformando la vigna per produrre, allo stesso tempo, uva ed energia. È nato così, nel Roussillon, il primo impianto “viti-voltaico”, realizzato dell’azienda Sun’R nei vigneti di Domaine de Nidolères. Con le viti che, così, dimorano sotto pannelli fotovoltaici orientabili, che consentono da un lato la produzione di energia elettrica, e dall’altro di gestire l’esposizione al sole delle uve.
È la realizzazione del progetto Sun’Agri 3, partito nel 2009, guidato dall’Inra, l’Institut National de la Recherche Agronomique, con un investimento di 21 milioni di euro, mentre i 4 milioni di euro di investimento per la messa a dimora dell’impianto sono stati sostenuti dalle aziende coinvolte. Un’installazione che si estende su 7 ettari di un vecchio appezzamento a maggese, dove sotto ai pannelli solari sono stati piantati 4,5 ettari di vigna con varietà come Marselan, Chardonnay e Grenache Gris.
L’impianto “viti-voltaico” ora sarà monitorato per cinque anni dalla stazione sperimentale di Tresserre, gestita dalla Camera dell’Agricoltura dei Pirenei Orientali. La prima vendemmia sarà nel 2021, in attesa che i primi “vini fotovoltaici” finiscano in bottiglia.
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