Nel processo di fare di un vino un buon vino, giocano diversi fattori. L’ultimo, dal punto di vista temporale, è il tappo: ne esistono di tutti i tipi, dei materiali più diversi, e lo scontro infinito tra i difensori del sughero e chi, invece, punta alle innovazioni probabilmente non finirà mai. Nel dibattito, ma con uno scopo ben diverso da quello di decretare un vincitore, si inserisce Vinventions, leader mondiale delle chiusure che produce molti modelli diversi di tappi, insieme a Fontanafredda, griffe enoica di proprietà del patron di Eataly Oscar Farinetti, che organizza in Belgio, nel Contest of the Best Sommelier of the World di Asi, di scena da oggi al 15 marzo, una sfida-lezione per i sommelier in gara, i più prestigiosi del mondo, tra cui c’è anche Daniele Arcangeli, Miglior Sommelier d’Italia Aspi nel 2015 e unico gareggiante a rappresentare il Belpaese ad Anversa.
Una masterclass, “Taste the Difference”, che ha l’obiettivo di evidenziare quanto una chiusura sia in grado di influenzare lo sviluppo e la maturazione di un vino a seconda del differente livello di ossigeno che viene lasciato penetrare nella bottiglia. I partecipanti potranno degustare diverse bottiglie dello stesso vino, imbottigliate lo stesso giorno e nelle medesime condizioni, ma che si differenziano per un aspetto apparentemente meno rilevante: il tappo. Non si tratta quindi necessariamente di provare la superiorità di una chiusura rispetto ad un’altra, ma piuttosto quello di evidenziare l’importanza e l’impatto che, grazie alla diversa permeabilità all’ossigeno, le chiusure stesse hanno sul vino.
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