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NUMERI E VINO

Istat, le spedizioni di vino, nel primo semestre 2019, guidate da Usa (+1,9%) e Germania (+3,7%)

A valore, frenano due destinazioni fondamentali come Gran Bretagna (-1,9%) e Svizzera (-0,8%)
EXPORT, ISTAT, QUALIVITA WINE, Italia
Istat, l’export Paese per Paese nel primo semestre 2019

Come emerso dai dati Istat, analizzati da WineNews, le esportazioni enoiche, nel primo semestre 2019, sono cresciute del 3,1%, a quota 3 miliardi di euro, e, secondo le le elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine, sempre su dati Istat, in termini di valore, le spedizioni hanno segno positivo per entrambi i principali mercati di destinazione: Usa, +1,9%, per un valore di oltre 736 milioni di euro, e Germania, +3,7% per 514 milioni di euro, mentre mostrano un calo le altre due destinazioni principali, Regno Unito (-1,9%, 342 milioni di euro) e Svizzera (-0,8%, 186 milioni di euro). Confermano trend particolarmente buoni la Francia (+9,3%, per un valore che sfiora i 100 milioni di euro), che aveva già fatto registrare un +10,1% sull’export totale annuo nel 2018, i Paesi Bassi (+14,2%) e il Giappone (+15,0%), che recupera così lo stallo mostrato nel 2018, e supera i 91 milioni di euro.

Tra i grandi mercati extra europei, la Cina continua a coprire una fetta dell’export ridotta (2,1%) ma con un buon trend (+4,9%) nei primi sei mesi del 2019, mentre sembra più consistente la crescita nel mercato russo (+14,7%), ma fa bene anche il Canada (+1,7%). Fra le altre destinazioni si sottolineano trend importanti in Polonia (+20,7%) e Corea del Sud (+14,6%), che confermano la crescita mostrata già nell’anno 2018 rispettivamente pari a +23,3% e +14,6%, ma anche in Repubblica Ceca (+20,2%), Spagna (+17,1%) e Ucraina (+17,4%). Il 60% dell’export vinicolo italiano in valore, nel complesso, è destinato all’Europa (+3,3%), il 31% all’America (+1,4%), il 7,7% all’Asia (+8,0%).

In termini di quantità si registra una crescita del +8,8% del totale export vinicolo italiano nei primi sei mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo 2018. Una crescita che si registra soprattutto in Europa (+11,2%) e in Asia (+19,5%), mentre in America si ha una leggera flessione nei volumi esportati (-0,8%) a fronte di un aumento in termini di valore (+1,4%), segno che in queste piazze si è riusciti ad affermare un prezzo più alto del prodotto esportato.

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