02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024
MIGRANTI E AGRICOLTURA

Italia, il 28% dei lavoratori agricoli sono migranti: nel 2017 il 67% senza contratti regolari

Il “Quarto Rapporto Agromafie e Caporalato” dell’Osservatorio Placido Rizzoto-Flai Cgil analizza i dati dello sfruttamento nelle campagne italiane
AGROMAFIE, CAPORALATO, FLAI CGIL, MIGRANTI, Non Solo Vino
Migranti e agricoltura nel Rapporto Agromafie e Caporalato-Osservatorio Placido Rizzoto

La questione dei migranti in Italia è sempre al centro del dibattito, sia politico che sociale. Ma, coi dati alla mano, quanti sono gli immigrati regolari e quanti quelli irregolari? E quanto incidono sulla nostra economia, soprattutto nell’agricoltura, che è il settore che vede più stranieri al lavoro? Il “Quarto Rapporto Agromafie e Caporalato” dell’Osservatorio Placido Rizzoto della Flai Cgil- Federazione Lavoratori Agroindustria, sulla base anche di dati Istat, ha rivelato che su circa un milione di lavoratori agricoli dipendenti, il 28% sono immigrati: a fronte dei 405.000 totali (tra regolari e irregolari, stimati dal Crea) nel 2017 sono stati registrati con contratto regolare in 286.940, circa il 28%, di cui 151.706 (53%) comunitari e 135.234 (47%) provenienti da Paesi che non appartengono alla Ue (dati Istat).
Ciò che preoccupa, però, sono le stime che vanno fatte sul cosiddetto “lavoro sommerso”, ovvero il lavoro non legalmente regolarizzato. Secondo le stime del Rapporto, del totale dei lavoratori stranieri in Italia il 16,5% ha un rapporto di lavoro informale (67.000 unità) e il 38,7% ha una retribuzione non sindacale (157.000 unità). In gravi casi di sfruttamento, alcuni lavoratori migranti percepirebbero addirittura un salario di 1 euro l’ora. Delle 7.265 aziende sottoposte a controllo da parte dell’ispettorato del Lavoro nel 2017, più del 50% hanno presentato irregolarità, con 5.222 lavoratori irregolari e 3.549 totalmente in nero, ossia circa il 67%. Numeri preoccupanti, e particolarmente concentrati, ancora secondo il Rapporto, in Sicilia, che registra il 15% degli arresti e delle denunce per caporalato, seguita dalla Toscana con l’11% e da Puglia ed Emilia-Romagna, con il 10%. Poi Lazio e Veneto (8%), Calabria e Lombardia (7%), Molise (6%), Basilicata (5%), Campania (4% e altre regioni), Abruzzo e Marche (2%). Chiude il Piemonte con l’1%.
Alla presentazione del Rapporto della Flai Cgil a Roma è intervenuto anche il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, che ha dichiarato che “Il ruolo del sindacato è importante nella lotta al caporalato. Un ruolo di stimolo e controllo e anche di legalità nei luoghi di lavoro. Io sono andato a san Ferdinando a visitare la tendopoli per capire: ci sono delle situazioni incredibili che derivano anche dalle aziende agricole che fanno contratti falsi agli italiani, i quali prendono la disoccupazione quando finisce la stagione, e prendono i finanziamenti europei: alla fine chi lavora sono solo i migranti sfruttati”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli