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Italia Oggi

Meno fondi allo sviluppo … Proposta di budget dalla Commissione: sale il contributo dei paesi membri... L’Ue: tagli su agricoltura (5%) e coesione (7%)... Meno fondi a agricoltura e politiche di coesione, più risorse a ricerca, migrazione, difesa, azioni per il clima. La Commissione europea ha presentato la proposta di bilancio pluriennale 2021-2027, il primo senza il contributo del Regno Unito (circa 12 miliardi l’anno), e spinge per approvarlo definitivamente, con l’avallo dei governi Ue, entro la fine della legislatura prevista nel 2019. Un bilancio da 1.279 miliardi in sette anni a prezzi correnti (1.135 miliardi a prezzi costanti 2018). Quasi un terzo più alto rispetto al budget dell’austerità del 2007-2014 (che era tra 900 e 1000 miliardi di euro), con i paesi europei chiamati ad aumentare il loro contributo all’1,11% del reddito nazionale lordo (oggi è l’1%). I tagli a politica agricola e politiche di coesione sono, rispettivamente, “al 5 e al 7%” rispetto al periodo attuale, ha dichiarato il commissario Ue al bilancio Gunther Oettinger. L’omologo all’agricoltura, Phil Hogan, è andato più nel dettaglio, specificando che per la Politica agricola comune si tratta di stime di riduzione che danno per scontate cose come il via libera, da parte dei paesi, a un aumento del 10% del contributo nazionale o regionale ai programmi di sviluppo rurale. E l’approvazione di un meccanismo di convergenza degli aiuti diretti tra Stati, che vedrà tutti contribuire in uguale misura, per aumentare il livello dei pagamenti nei nuovi paesi membri. Secondo Hogan, nessun paese perderà più “del 3,9% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti rispetto al periodo attuale” E l’Italia è tra questi. Altri fondi Pac, nel progetto della Commissione, dovrebbero essere recuperati attraverso un tetto agli aiuti per le aziende che non potranno andare oltre 60mila euro, al netto delle spese per il personale. Tutte simulazioni e calcoli che tengono conto del contributo di 27 paesi invece di 28. Ecco perché, calcolatrice alla mano, i tagli possono apparire più vistosi. Coldiretti li calcola in 9,5% di risorse in meno, per il think tank Farm-Europe la Pac nel 2027 arriverà a perdere oltre l’11% rispetto ai livelli attuali. Per quanto riguarda le politiche di coesione, pur restando il Pil il criterio principale, anche la disoccupazione, l’accoglienza dei migranti e la lotta al cambiamento climatico entreranno tra i parametri per la distribuzione dei fondi Ue. Nella proposta della Commissione, ci sono anche nuove condizionalità. Il mancato rispetto dello stato di diritto, come per esempio il deficit nel sistema giudiziario di un Paese, potrebbero portare al congelamento dell’erogazione di tutti i fondi europei. Infine, la Commissione propone di spendere il 25% dei fondi disponibili nel prossimo bilancio pluriennale dell’Ue per attività connesse alla protezione del clima, aumentando il cosiddetto “climate mainstreaming”, rispetto al 20% previsto dal budget attuale. Un aumento di spesa che, insieme all’incremento di fondi per ricerca e innovazione (Horizon2020 passa da 80 miliardi di dotazione a quasi 100), Erasmus+, programma Life, migrazione e protezione dei confini, difesa e azione esterna totalizza 114 miliardi. Ora la parola passa ai governi europei. L’Europarlamento sul bilancio pluriennale ha solo potere di veto, senza possibilità di proporre emendamenti. Il fronte del rigore formato da Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca ha già bocciato la domanda di aumentare il contributo nazionale. La Francia ha protestato soprattutto per i tagli alla Pac.

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