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Italia Oggi

Per la nuova cantina Santa Sofia 78 locali. Costerà 12 min di euro … Via al cantiere per la nuova cantina di Santa Sofia, l’investimento maggiore degli ultimi anni nel cuore della Valpolicella classica. I lavori sono partiti in estate e la cantina potrebbe essere inaugurata nel settembre del 2024: avrà 78 locali, 20 metri di altezza, di cui 8 sotto il livello stradale. Il costo inizialmente stabilito in 8 mln è salito fino a 12. II doppio del fatturato 2022 dell’azienda della famiglia Begnoni. “Dopo incredibili ritardi per le autorizzazioni”, commenta Luciano Begnoni, 57 anni, “siamo riusciti ad aprire il cantiere, ma solo dopo aver versato 106 mila euro di oneri comunali e bruciato 100 mila euro per ripulire l’area invasa dai rifiuti. La scelta però era ineludibile, non si può continuare a lavorare in 5 luoghi diversi”. Il maxi investimento gode di contributi da 3 Ocm e dal Pnrr per 3,7 milioni, di cui 1,11 mln a fondo perduto e il resto da restituire a tassi agevolati. “Gli altri 7,3 mln li chiederò alle banche”, commenta l’imprenditore veneto. Nel 2021 Santa Sofia srl (distinta dalla società Santa Sofia Agricola di Fumane) ha realizzato ricavi per 5,5 mln, un Ebitda di 1,1 mln e un utile netto di circa 200mila euro. Gli ettari di vigneto sono 73. “Quest’anno venderemo 700 mila bottiglie, per l’80% all’estero”, aggiunge Begnoni. “Nei primi 10 mesi i ricavi erano in crescita del 32% e del 12% a volume. Le vendite, realizzate in 90 paesi, si concentrano per lo più su Amarone e Ripasso. I mercati riconoscono la qualità e l’identità dei vini che sono di tipo gastronomico, piacevoli e scorrevoli”. Santa Sofia produce vini premium Valpolicella, Superiore, Ripasso e ovviamente Amarone, dove il vino bandiera è il cru Gioè che nasce da una porzione di 3 ettari di vigneto sulla collina Montegradella. Come conciliare il maxi investimento di 12 min nella nuova cantina con la paventata tempesta del 2023? “Non so se arriverà e quanto sarà profonda”, risponde Begnoni, “ma gli imprenditori si valutano nelle difficoltà. Per quanto mi riguarda, il piano industriale mira a raddoppiare i ricavi in 5 anni. Ciò significa che devo crescere mediamente del 20% l’anno e per questo dovrò cercare anche nuovi ettari di vigneto. Sono anni complicati ma devo essere positivo: se non lo fossi non sarebbe un bel segnale per i dipendenti e per le banche che mi sostengono”.

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