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Italia Oggi

Il vino bianco Lugana doc cresce nelle vendite. Anche grazie al turismo … Brindisi sulla sponda meridionale del lago del Garda. Si festeggia il colpo di acceleratore delle vendite di Lugana. Nel primo quadrimestre di quest’anno gli imbottigliamenti sono cresciuti dell’8,7% a 12,6 min di bottiglie. Meglio del 2022, quando il dato annuale era salito dell’1,5% a 27,9 min di bottiglie. E netto il salto del dopo Covid: +33% rispetto a 21 min di bottiglie del 2019. Un andamento in controtendenza rispetto a tante altre denominazioni che scontano gli aumenti di listino per l’impennata dei costi di vetro, energia e trasporti. Che succede? “Con il ritorno a pieni giri della ristorazione”, osserva Fabio Zenato, presidente del consorzio del Lugana, “è ripartito anche il Lugana, la cui diffusione è in larga parte concentrata nell’Horeca. Inoltre, il boom del turismo è un volàno eccezionale”. E gli aumenti dei prezzi al consumo? Hanno frenato la domanda anche del Lugana, ma solo nella grande distribuzione: la contrazione a volume è stata lieve, ma con un aumento del prezzo medio del 5% che è passato da 7,43 euro a bottiglia a 7,82. La fase favorevole è confermata anche dalle quotazioni del vino sfuso alla Borsa merci di Verona: 3,70 euro/litro contro 2,65 del maggio 2021. Il 40% in più. La Doc Lugana si estende in 5 comuni fra le colline della sponda meridionale del Lago di Garda. II consorzio comprende 210 soci, tra viticoltori ed imbottigliatori, e la denominazione si estende su 2.560 ettari vitati. Un report di Wine monitor Nomisma segnala che, tra i vini bianchi, il Lugana e il preferito dagli acquisti online in Germania, specie dai baby boomer. Per questo il è indicato come il vino dei tedeschi. Il 70% della produzione del bianco gardesano imbocca la via dell’estero. “Ora però abbiamo deciso di uscire dalla comfort zone del Nord Europa”, esordisce il direttore del consorzio, Edoardo Peduto. “Abbiamo avviato un’intensa attività promozio nale in Italia nelle principali città. Oggi il 90% delle vendite di Lugana si realizza sul prodotto base, ma puntiamo anche sulla longevità del nostro vino”. Al prodotto base si affiancano le categorie: Superiore, Riserva, Vendemmia tardiva e spumante. Sul fronte internazionale: “Il mercato Usa è uno dei principali target”, dice Zenato; “Abbiamo aperto nuovi canali e consolidato quelli esistenti come Giappone e Uk”. Le aspettative per il 2023? “Confidiamo di mantenere questo ritmo di crescita fino a fine anno”, chiosa.

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