02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Anche i vini nel cuore di Campari… Non solo spirits nella strategia di crescita della Campari, uno dei leader mondiali delle bevande alcoliche. Il vino occupa infatti una quota importante, anche se minoritaria, sia per volumi sia per valori nell’universo della società. Una quota che però è in lenta e mirata crescita negli ultimi anni. “L’obiettivo è di continuare su questa strada” conferma Enzo Visone, ad del gruppo che però precisa: “Non abbiamo alcuna fretta. Ci guardiamo sempre intorno, sia ben chiaro e ci sono molti dossier sulla mia scrivania: ma procediamo nelle valutazioni solo a determinate condizioni, sia economiche sia strategiche. Il gruppo non è disposto a esporsi in operazioni che non rientrino nella sua filosofia generale”. Se questa è la conditio sine qua non l’elenco delle tenute possedute dal gruppo non è però di poco conto. Sono sparse in tutto il mondo e molte sono la dote portata negli ultimi anni da importanti acquisizioni in Italia. Si va dai tenimenti Cinzano, acquisiti nel 199, alle tenute brasiliane del Liebfraumilch (vini bianchi, 2001) alla tenuta sarda Sella & Mosca, acquisti nel 2002 che ha portato in dote i vini cinesi CAtai e quelli francesi della tenuta Chateau Lamarque, per arrivare a Barbero 1891 (2003) che ha portato con sé anche i vini Enrico Serafino, a Riccadonna (2003) e alla recentissima acquisizione della Teruzzi & Puthod (San Gimignano, 2005). Un totale di quasi 1.200 ettari, di cui circa 800 vitati. “Nel settore vino il gruppo non ha fretta, ma pazienza” aggiunge Visone. “La nostra filosofia operativa è quella di fare acquisizioni in Italia che non siano particolarmente onerose. Così come i nostri vini si devono posizionare nella fascia alta della qualità, ma in quella media del prezzo. Siamo convinti che un giusto rapporto qualità/prezzo premi questa scelta. Il comparto vino ci sta dando buoni margini, anche se non sono quelli del settore spirits. Vogliamo continuare su questa strada. Se puntassimo alla fascia bassa infatti i margini sarebbero molto ridotti, al contrario se il nostro obiettivo fosse la fascia bassa, i margini sarebbero elevati, ma i volumi di vendita sarebbero bassi. Stare nel mezzo per noi è una scelta vincente”. Lo dimostrano d’altronde i 126,2 milioni di euro (su un totale di 779, pari al 16,2%) di fatturato nel 2004 e la quta del 13,9% (+5,9%) di primi mesi del 2005. Andare avanti con prudenza, dunque. Una prudenza che in questi anni si è dimostrata vincente per Campari in tutti gli scenari mondiali in cui opera. (arretrato del 22 dicembre 2005)


Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su