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Italia Oggi

Gustare il vino anche via web... Il primo è un siciliano, come il secondo. Questione di stile, forse, oppure più probabilmente merito di aver azzeccato la grafica e l’organizzazione migliori per presentarsi in Internet. Tanto da arrivare in testa alla classifica dei migliori siti enologici d’Italia. E non si tratta solamente di una questione di immagine. Internet, infatti, potrebbe essere uno degli strumenti principali per la ulteriore crescita della vitivinicoltura nostrana. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
A tagliare il traguardo del sito più bello è stata dunque la Duca di Salaparuta, seguita da Tasca d’Almerita, poi da Santa Margherita, Planeta e Donnafugata. Tutti nomi d’eccellenza della vitivinicoltura italiana, messi in fila da Winenews, il più importante sito di informazione e di analisi sul mondo del vino. Ogni anno, winenews.it seleziona i migliori indirizzi Internet dell’enologia italiana. La classifica, “Cantine in Web” 2005, vede al vertice un gruppo di cinque siti, premiati con cinque “chioccioline”. Subito dopo, altri esempi di come può essere fatto un bel sito web del vino. Si tratta delle aziende di Caprai, Cantine Florio, Carlo Pellegrino, Masi, Di Lenardo, Cantele e Piatti. A vincere dal punto di vista delle Regioni, è invece stata la Sicilia, con sei siti su 12. La classifica di winewnews è una cosa seria, per arrivarci, infatti, sono stati analizzati oltre 1.500 siti di tutte le regioni d’Italia. Da questa scrematura iniziale sono stati presi in esame i primi cento classificati, che sono stati sottoposti al giudizio di webmaster, grafici e copywriter. I venticinque siti finalisti sono stati valutati da un gruppo di opinion leader e giornalisti che hanno selezionati i dodici vincitori, assegnando da due a cinque “chioccioline”. Gli aspetti fondamentali presi in considerazione sono stati l’impatto emozionale, la grafica, la usabilità, la navigabilità, i contenuti e l’aggiornamento.
Internet, in ogni caso, rimane uno strumento controverso nel mondo dell’enologia. Sono poche, infatti, le cantine che lo utilizzano in maniera appropriata, con il rischio – secondo Winenews – di rimanere indietro sul mercato internazionale.
“I dati – spiega una nota di Winenews - appaiono assai deludenti: in questi anni poche cose sono cambiate, il panorama è sostanzialmente stabile, con un ristretto gruppo di aziende che continuano a credere e ad investire sulla rete, seguite dalla maggior parte della cantine nazionali che invece considerano il sito Internet un semplice dovere di presenza, una sorta di catalogo aziendale on line, a volte neanche troppo curato. C’è poi, e questo è il dato più preoccupante, una buona parte di produttori che non si è ancora dotata di un proprio sito, e a malapena utilizza la posta elettronica”. E’ ancora una volta il Sud, però, a destare sorpresa. Meno bene la Toscana, per non parlare del Piemonte che presenta un’alta percentuale di cantine ancora senza un sito web. Tutto anche se l’accesso alla Rete potrebbe almeno mettere in grado le aziende di fornire più informazioni sulla loro attività e sui prodotti offerti.
Oltre a tutto questo, sembra che a cavallo fra il 2005 e il 2006, il commercio attraverso Internet stia finalmente decollando. Uno studio dell’Osservatorio b2c condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Anee e Assinform, sembra dare buona prospettive per l’e-commerce italiano nel 2006. Il settore manterrà un tasso di crescita complessivo tra il 40 ed il 50%, privilegiato, tra gli altri, il settore dell’enogastronomia. Dati confermati anche da una ricerca del sito enogastronomico Esperya tra i propri utenti, secondo cui a Natale 2005 ci sarà il 30% in più di acquisti “wine & food” on line sul Natale 2004. Ma, intanto, dietro alla reticenza delle cantine italiane a farsi vedere su Internet c’è anche dell’altro: sempre Winenews, infatti, ammette che l’acquisto di bottiglie su Internet resterà comunque un fenomeno prettamente di nicchia, riservato agli enonauti più evoluti (arretrato del 24 dicembre 2005).


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