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Italia Oggi

Il vangelo della qualità fa proseliti … Altri 36 produttori entrano nel Comitato grandi cru d’Italia. E’ nato da pochi mesi, ma ha già grandi ambizioni: è il Comitato grandi Cru d’Italia, un gruppo di produttori di altissimo livello che si riconoscono in un unico parametro: la qualità duratura negli anni di almeno uno dei loro vini.
Al suo nascere, il Comitato ha visto la partecipazione di 12 soci, rappresentativi per lo più (ma non solo) della grande realtà toscana: Piero Antinori (presidente), Paolo Panerai (Castellare di Castellina, vicepresidente) Biondi Santi Castello di Montepò, Ca’ del Bosco, Ceretteo, Marco Felluga, Tenute di Ambrogio e Giovanni Folonari, Marchesi de’ Frescobaldi, Ezio Rivella, Lucio Tasca azienda Regalali, Gianni Zonin Castello di Albola, Carlo Mascheroni Castello di Volpaia. Ma è evidente che l’eccellenza produttiva è di un numero assai maggiore di produttori. Per questo la pattuglia dei primi 12 ha deciso di allargare ad altri 36 produttori lo status di soci fondatori.
“Ma noi riteniamo - ha spiegato Paolo Panerai (direttore ed editore di questo giornale) nell’incontro svolto nell’ambito del 40° Vinitaly di Verona, “che i parametri che il Comitato si è dato per crescere nel tempo possano riguardare almeno altre 350 aziende”. Il metodo di cooptazione si basa sui giudizi espressi ogni anno dalle più prestigiose guide internazionali sui vini dei produttori italiani, attivi da almeno 20 anni. Eccellenza dei giudizi e costanza della qualità nel tempo sono i due cardini su cui si incardina la “filosofia” del Comitato.
Esso ha due riferimenti importanti del panorama mondiale dell’eccellenza: l’elevazione e la tutela dell’immagine dei migliori produttori italiani, sul modello del Conseils des grands cru classèes du Medoc, nato nel 1855, e alcuni dettami previsti dall’Associazione mondiale delle aziende con più di 200 anni di vita. I 36 nuovi soci fondatori (alcuni di essi stanno concludendo le pratiche associative e non sono stati resi noti) sono Livio Felluga, Schiopetto e Girolamo Dorigo per il Friuli, Bellavista per la Lombardia, Ferrari, Foradori/Hofstetter, Lageder, Maculan e Bertani per il Veneto e Trentino Alto Adige, Pio Cesare, Michele Chiarlo, Fontanafredda, Marchesi di Gresy e Bruno Rocca per il Piemonte, Incisa della Rocchetta per la Toscana, Lungarotti e Caprai per l’Umbria, Umani Ronchi per le Marche, Gianni Masciarelli per l’Abruzzo, Feudi di San Gregorio e Mastroberardino per la Campania, Conti Zecca e Leone de Castris per la Puglia, Planeta, De Bartoli e Donnafugata per la Sicilia, Argiolas per la Sardegna.
Che cosa farà il Comitato nei prossimi mesi: realizzerà un sito multilingue con le finalità del Comitato, tutte le notizie utili sui soci e i loro vini, gli atti ufficiali; editerà un libro di alto livello editoriale con la presentazione di tutti i soci; organizzerà dal 2007 una grande cena di gala, in occasione del Vinitaly, in cui i produttori premieranno quei giornalisti che avranno difeso al meglio la causa della qualità nel tempo, propugnata dal Comitato. (arretrato dell’8 aprile 2006)
Autore: Giorgio Bertoni

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