02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Tappi in sughero, non solo tradizione. Ne discute oggi in Spagna il congresso dell'Oiv... È uno dei temi ricorrenti (in certi periodi un tormentone) tra produttori di vino, enologi ed enotecnici. Di quale natura deve essere il tappo che chiude le bottiglie di vino? Domanda apparentemente di lana caprina per i più, abituati a stappare il classico tappo di sughero. Ma non banale, visto che anche in Italia, ma soprattutto in alcuni paesi esteri, plastica e alluminio (tappi a corona) hanno messo radici e stanno conquistando sempre maggiori fette di mercato.

Di questo discutono oggi a Logroño, in Spagna, nell'annuale congresso dell'Oiv (Organizzazione internazionale della vite e del vino) esperti di varie discipline. Tre le tavole rotonde, organizzate dall'Académie Amorim (associazione internazionale che supporta la ricerca enologica) che hanno preceduto il convegno odierno e i cui risultati saranno discussi in assemblea comune: rapporto tra metodo di tappatura e consumatore; tra tappatura e ambiente; tra tappo e sistema di invecchiamento. I maggiori esperti francesi e di altri paesi europei si sono confrontati con i più aggiornati dati scientifici, ma anche con studi comportamentali dei consumatori.

Innanzitutto il rapporto tra consumatore e tappo. Tre gli elementi caratteristici: preservazione del prodotto, ritualità della stappatura, ruolo del packaging. In sintesi, l'immagine dei vini di qualità è strettamente legata al tappo in sughero; quelli a vite o in plastica adottano, rispettivamente, una comunicazione di tipo pedagogico e una di tipo ludico, ma non rappresentano un progresso rispetto ai tappi di sughero; solo un miglioramento rispetto ai tappi in sughero di bassa qualità. Quanto al rapporto del tappo con l'ambiente, emerge che non ci sono rischi di depauperamento delle sugherete a livello mondiale, che il tappo tradizionale mantiene il vino in una filiera naturale, che la sua trasformazione non incide sull'ecosistema e che ha elevate caratteristiche in termini di sicurezza alimentare, mentre i tappi a vite hanno registrato emissioni di ftalati, trasmessi poi al vino e quelli di plastica presentano problemi di riciclaggio.

Infine il tappo rimane elemento inostituibile nella conservazione dei vini d'annata; vini di rapido consumo o di medio-bassa qualità, che non vanno soggetti a fenomeni di ossidazione, visto il loro rapido ciclo di vita, possono invece adottare sistemi innovativi di tappatura.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su