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Italia Oggi

Negli Stati Uniti il Prosecco diventa uno spumante cult ... «A sip, a smile, a cheery fizz», un sorso, un sorriso, un brindisi frizzante. Così titolava, pochi giorni fa, il New York Times per presentare la seconda edizione Vino in Villa New York, il prestigioso palcoscenico su cui il Consorzio del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene ha presentato non solo i vini e i vignerons della zona, ma l'intero territorio, con seminari ad hoc, degustazioni, incontri tra produttori da un lato, oltre 300 giornalisti, importatori, distributori ristoratori, proprietari di wine bar della East coast dall'altra. Molto buoni, a detta dei vertici consortili e dei produttori, i risultati conseguiti: innanzitutto il risalto mediatico ottenuto, ma anche quello più strettamente tecnico. Forte l'apprezzamento per la qualità media dei Prosecco doc e Cartizze (circa 100 etichette dei 26 produttori fisicamente presenti all'evento nella Grande mela) e grande l'interesse per il territorio da cui nasce il Prosecco, illustrato attraverso una serie di diapositive, illustrate dalla giornalista inglese Michelle Shah, redattrice, tra l'altro di Wine Spectator, la «bibbia» dell'enologia mondiale. Questo, d'altronde, è un momento magico per il Prosecco negli Usa, terzo mercato di esportazione, dopo Germania e Svizzera, ma con una crescita di oltre il 10% negli ultimi anni e una vendita 2005 di oltre 1 milione di bottiglie. In tutti i principali store è presente almeno un'etichetta di prosecco; i più forniti arrivano a dieci, con prezzi medi tra i 12 e i 18 euro, che arrivano a 30 per il Cartizze. «Uno degli scopi principali di questa seconda missione americana», dice il presidente del consorzio, Franco Adami, «era proprio quello di far conoscere il nostro territorio, la sua storia, la sua cultura secolare, il suo legame con Venezia. Dall'interesse riscontrato tra gli addetti ai lavori, credo che ci siamo riusciti». Le giornate americane non sono state solo un grande evento mediatico. Alcune aziende hanno già firmato o perfezionato accordi commerciali, tutte hanno avviato nuovi contatti di esportazione. «È la dimostrazione», commenta Giancarlo Vettorello, direttore del consorzio, «dell'attenzione per questo prodotto di punta da parte degli operatori americani. Il notevole sforzo organizzativo e ideativo», prosegue Vettorello, «è stato ripagato in pieno e ha dimostrato quanto sia importante farsi conoscere in un certo modo dai mercati di riferimento». Ovviamente, già si pensa a Vino in Villa NY 2007, ma prima saranno invitati nel Trevigiano giornalisti e importatori Usa, per conoscere dal vivo e non solo per immagini, il territorio, la cultura, la tradizione e le cantine di Conegliano Valdobbiadene.
Autore: Giorgio Bertoni

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