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Italia Oggi

Qualità e territorio per il made in Italy. In Umbria convegno organizzato da Symbola ... Ricerca e innovazione, ma rigorosamente a braccetto con tradizione, identità del territorio, storia. Questa unione è forse la vera arma vincente del made in Italy, sotto tutte le sue forme, che poi si traduce in qualità diffusa e riconosciuta. Di questi valori, che stanno tornando con forza a plasmare la cultura d'impresa, soprattutto quella di piccole e medie dimensioni, si fa forte portavoce Symbola, la fondazione per le qualità italiane, presieduta da Ermete Realacci. Proprio Symbola, insieme a numerosi soggetti che fanno della qualità dell'agroalimentare (ma non solo), il loro punto di forza, ha organizzato una due giorni sull'eccellenza della soft economy in Umbria, a Bevagna e a Montefalco, capitale, quest'ultima, del Sagrantino, portato da vitigno semisconosciuto, agli onori dell'enologia mondiale dal costante impegno di Arnaldo Caprai e del figlio Marco.
Proprio i valori fatti propri dalla famiglia Caprai saranno al centro dei due giorni di dibattito per ribadire che, in un momento di crisi economica, sociale e generazionale come quella che stiamo vivendo è importante la riscoperta di valori condivisi per la salvaguardia e il rilancio della qualità e dei territori. Spiega Ermete Realacci: «In un momento di affanno per il paese, Symbola chiama a raccolta tutti coloro, e sono tanti, che puntano sulla qualitá e sui talenti del territorio e intende mettere in comune queste esperienze: sará la lobby delle qualitá italiane». Questa realtà diffusa di imprese che fanno qualità abbinando ricerca, innovazione, tradizione e territorio va pubblicizzata; lo fa un libro, che sarà presentato nel corso della due giorni, scritto a quattro mani da Ermete Realacci e da Antonio Cianciullo, in cui i casi della cantina Caprai e di altre rtealtà della penisola sono uno stimolo per le tante imprese che, pur volendolo, non hanno ancora trovato la forza di fare il salto nella qualità.
A discutere sulla sfida della soft economy vista come il futuro dell'Italia sarà una fitta schiera di testimoni, non solo delle associazioni di categoria, degli enti locali e delle associazioni del territorio, ma anche economisti, come Domenico Siniscalco e Giuseppe De Rita, imprenditori, come Diego Della Valle, Carlo De Benedetti e Anna Maria Artoni, presidente Confindustria Emilia Romagna, uomini della finanza, come Alessandro Profumo (a.d. di Unicredito e presidente Forum di Symbola) e della politica, come il sindaco di Roma, Walter Veltroni e il vicepresidente del consiglio, con delega al turismo e ai beni culturali, Francesco Rutelli.

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