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Italia Oggi

Stati generali della vitivinicoltura/L’appello del Ministro delle Politiche Agricole. Un fronte comune a tutela del vino. Al via la prima fase verso la trattativa di Bruxelles sull’Ocm ... Uniti per vincere la battaglia sulla riforma dell’Organizzazione comune del mercato del vino, proposta dall’unione europea. Una contesa difficile che si potrà vincere, appunto, solo facendo fronte comune per salvaguardare il più importante settore agroalimentare italiano.
Con quest’appello il ministro per le Politiche agricole e forestali, Paolo De Castro, ha aperto ieri, a Roma, gli stati generali della vitivinicoltura italiana.
Un monito lanciato a tutti i principali protagonisti della filiera presenti all’incontro romano, che il ministro considera tappa fondamentale per farsi trovare pronti all’appuntamento con Bruxelles.
La seconda fase sarà poi quella della concertazione, che, ha fatto sapere De Castro, “avvieremo già a settembre sulla base di quanto è emerso oggi (ieri per chi legge ndr), per costruire le priorità negoziali sulle quali tutte le componenti dovranno impegnarsi”. La terza tappa arriverà nel momento della proposta giuridica sull’Ocm vino, che sarà formalizzata dalla Commissione europea, probabilmente entro la fine dell’anno.
L’iniziativa di De Castro ha trovato l’accordo di tutti, con l’eccezione della Coldiretti che non ha partecipato alla riunione, a sorpresa, spiegando che “si è trattato di un’iniziativa del ministro che non presupponeva la partecipazione delle organizzazioni di rappresentanza”. Di parere opposto, invece, l’opposizione, a dimostrare che “sui grandi temi di interesse nazionale si può sempre trovare un’intesa”.
Cosi Giuseppe Castiglione, porta voce della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo e relatore per la riforma del settore vitivinicolo europeo, ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa del ministro, ritenuta “importante e meritevole di un plauso, perché, apre il dibattito su un tema fondamentale per le aziende del settore”. Per Castiglione l’obiettivo emerso dagli stati generali è si ambizioso, ma raggiungibile grazie all’unità di intenti manifestata: “Rendere le imprese italiane del settore competitive nel mercato globale”.
Anche a fronte di dati che parlano di un settore che gode di buona salute. Il fatturato del settore vitivinicolo, supera i 9 miliardi di euro, in vent’anni è quasi triplicato (+260%), come il valore dell’export che ammonta a 2,8 miliardi fi euro (+250%). Insomma, un settore, è il caso di dirlo, in grande fermento per il quale occorre, però, a parere dei rappresentanti del settore, una riforma di accompagnamento soprattutto se quella Ocm manterrà la direzione descritta dalle prime indicazioni fornite dalla Commissione europea.
Di questo è convinto innanzitutto il presidente Fedagri-Cooperative, Paolo Bruni, che sottolinea con forza che per il settore del vino in Europa , debbano essere poste in atto le misure necessarie per ricondurre il mercato comunitario nei binari degli equilibri auspicati dalla Commissione europea. “Occorre dunque creare convergenze di filiera” ha aggiunto “affinché si possa stabilire la posizione italiana per ricercare alleanze strategiche”. Della stessa opinione anche il presidente di Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, che ha visto nell’incontro “un appuntamento di grande importanza che ha permesso un attento e costruttivo confronto fra tutte le componenti del settore vitivinicolo”.
Il successo della riunione ha aggiunto Politi, “ha dimostrato l’efficacia della scelta de ministro De Castro, il quale ha inteso aprire un’articolata discussione su un problema come quello della riforma Ocm vino che de vedere il settore e l’intera filiera vitivinicola impegnati in una forte azione comune”.
Per il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni è necessario soprattutto valorizzare le risorse, sia in termini di cultura e tradizione enologica, sia di potenziale produttivo. L’approccio al cambiamento deve essere costruttivo, per questo Confagricoltura chiede una strategia di attacco con proposte orientate alla riorganizzazione dell’offerta e con programmi di produzione al consumo. Agci-Agrital ha in fine espresso apprezzamento per il metodo e l’approccio comunicati dal ministro De Castro, al quale è arrivata piena condivisione anche da parte dell’Unione nazionale lavoratori agroalimentare il “pieno consenso sul merito e sul metodo proposti” ...

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