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Italia Oggi

In difesa del nettare dell’economia. Dal vino fatturato di oltre 9 miliardi. De Castro. Uniti per contare … Il settore vitivinicolo ha un ruolo strategico per l’Italia. Ma servono regole europee chiare e soprattutto è indispensabile che tutti i protagonisti del settore siano untiti sulla riforma dell’Organizzazione comune del vino. E’ questa la strategia del ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro, che ha aperto due giorni fa, a Roma, gli stati generali della vitivinicoltura italiana. Proprio a lui, alla fine dell’incontro è andato l’apprezzamento di tutti: forze di maggioranza e di opposizione, organizzazioni di settore, associazioni, aziende.

“Gli stati generali del vino sono per noi”, ha sottolineato De Castro, “un momento di ascolto fondamentale che abbiamo esteso a tutte le filiere. Ad esso”, ha continuato, “farà seguito” la concertazione e la definizione delle linee negoziali, da presentare alla commissione Agricoltura del parlamento europeo, per le quali chiederemo l’appoggio di tutto il paese, di tutte le categorie del settore vitivinicolo”. Proprio perché, secondo il ministro, il vino è un settore troppo delicato per non vedere accolte le proposte italiane in Europa.

A dirlo sono innanzitutto i dati resi noti durante l’incontro: il fatturato di settore, supera i 9 miliardi di euro, in venti anni è triplicato (+260%), come il valore dell’export che ammonta a 2,8 miliardi di euro (+250%). Inoltre nel 2005 la produzione nazionale di vino è stata di 53 milioni di ettolitri. Tema centrale dell’incontro è stata la riforma dell’Ocm, nel merito della quale sono entrati tutti i rappresentanti della filiera.

Per Legacoop Agroalimentare quelle elaborate dalla Commissione europea sono misure inadeguate a conseguire gli obiettivi enunciati e pericolose per la stabilità del sistema. La necessità di una seria riforma di accompagnamento è stata poi rimarcata da Fedagri-Confcooperative per la quale è necessario creare anche convergenze di filiera. Anche per la Confederazione italiana agricoltori (Cia) la convocazione degli stati generali è stato un appuntamento importante che ha permesso un attento e costruttivo confronto tra tutte le componenti del settore vitivinicolo. Per Confagricoltura si tratta dell’occasione per valorizzare le risorse italiane, sia in termini di cultura e tradizione enologica, sia di potenziale produttivo.

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