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Italia Oggi

Enogastronomia fa da traino. Il paniere di prodotti supera i 20 mld € in valore. Secondo Coldiretti alla ripresa del turismo contribuiscono vini e prodotti tipici ... Grazie a un paniere di prodotti che ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che ha conquistato primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine, nel biologico e nelle specialità tradizionali, il patrimonio enogastronomica made in Italy traina la ripresa del turismo in Italia nel 2006.
Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare cha il made in Italy può contare su 155 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop/Igp), 357 vini Doc/Docg, 4.225 prodotti tradizionali censiti dalle regioni che vengono valorizzati durante l’estate nelle città del vino (546 comuni), dell’olio (284), del biologico (60) e del pane (42) o lungo le 135 strade del vino e dei sapori. “Dalla mappa regionale dell’enogastronomia”, hanno spiegato da Coldiretti, “il Piemonte è leader nell’offrire ai turisti la più ampia possibilità di scegliere tra vini Doc e Docg come Barolo e Barbaresco, ma anche nelle località legate a uno specifico prodotto con il maggior numero di città del vino, del biologico e del pane.
Mentre la Toscana vince su tutti nella gamma di prodotti tradizionali censiti come il fagiolo zolfino, nel numero di città dell’olio e soprattutto nella possibilità per i vacanzieri di acquistare direttamente dagli agricoltori prodotti come vino, olio, ortofrutta e formaggi. “L’Emilia Romagna”, hanno aggiunto da Coldiretti, “con 25 riconoscimenti europei si classifica in pole position nel numero di prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) con il prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano che prevalgono su tutti per notorietà e peso economico. Mentre nei percorsi enogastronomici delimitati con le strade del vino e dei sapori si mettono in luce il Veneto e la Puglia, per i vini il primo e per gli extravergini la seconda.
Con un aumento del 3,8% rispetto allo scorso anno nel 2006”, ha proseguito l’organizzazione, “toccano la vetta di 4.225 i prodotti agroalimentari italiani ottenuti secondo regole tradizionali antiche tramandate nel tempo in molte aziende agricole che hanno conservato inalterati ingredienti e ricette per preparare 1.252 tipi di pane, pasta e biscotti, 1193 verdure fresche e lavorate, 716 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 456 formaggi e 146 bevande tra vini, liquori e succhi. Una ricchezza nazionale che comprende prodotti ottenuti secondo le regole tradizionale protratte nel tempo per almeno 25 anni e metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo.
Dal formaggio puzzone di Moena al Trentino”, hanno concluso, “dai lampascioni sottolio pugliesi al pane carasau della Sardegna, dalla grappa veneta alla porchetta di Ariccia nel Lazio, l’elenco riguarda una vasta gamma di prodotti che divengono i più apprezzati souvenir delle vacanze”. Si tratta di prodotti che possono essere spesso gustati nei 15 mila agriturismi presenti nel territorio nazionale che registrano una rilevante crescita delle presenze. “Puntare sull’enogastronomia locale”, è quindi il messaggio di Coldiretti, “significa anche diversificare ed estendere l’offerta turistica nazionale, oltre le tradizionali mete delle città d’arte e delle spiagge a favore dei piccoli comuni che coprono un territorio dove grazie all’agricoltura si coltiva oltre la metà della produzione agroalimentare che ha reso celebre il made in Italy nel mondo”. (arretrato di Italia Oggi dell'11 agosto 2006)

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