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Italia Oggi

Sugli scaffali delle enoteche i vini Rocca di Frassinello. La tenuta maremmana, jv tra Castellare di Castellina e Rothschild-Lafite ...  Sono arrivati sul mercato e presentati ieri alla stampa a Milano i vini della prima joint venture fra un’azienda italiana e un’azienda francese. I partner di Rocca di Frassinello, 500 ettari al centro della Maremma, nell’entroterra di Castiglion della Pescaia, sono Castellare di Castellina, storica cantina del Chianti Classico (posseduta da Paolo Panerai, direttore ed editore di questo giornale), e Domain Baron de Rothschild-Lafite (DbR).
Pur avendo due genitori autorevoli, Rocca di Frassinello, così come la già famosa Ornellaia, a Bolgheri, è gestita in piena autonomia e con una rete di distribuzione autonoma. Quindi né vini di Castellare, né vini Rothschild-Lafite, ma vini di Rocca di Frassinello.
Tuttavia il contributo iniziale dei due partner è stato importante perché i vigneti, l’organizzazione della cantina e la produzione dei vini è curata dall’enologo di DbR, Cristiane Le Sommer, ex direttore generale di Chateau Latour del gruppo Pinault, e dall’enologo di Castellare, Alessandro Cellai, che durante la presentazione di ieri al nuovo ristorante dell’Hotel Principe di Savoia, Acanto, hanno illustrato le caratteristiche delle tre etichette: Poggio alla Guardia, il vino base, con prevalente uvaggio di Merlot, Cabernet e solo il 15% di Sangioveto; la seconda etichetta, Le Sughere di Frassinello, con il 50% di Sangioveto e il 25% ciascuno di Merlot e Cabernet; e le grand vin, Rocca di Frassinello, con prevalenza di Sangioveto (60%) e 20% ciascuno di Merlot e Cabernet.
Della prima vendemmia, la 2004, quella presentata ieri, sono state prodotte in totale 120 mila bottiglie. A regime, quando tutti gli 80 ettari già impiantati saranno in piena produzione, le bottiglie saranno circa 350 mila. Nei prossimi anni potranno essere impiantati altri 40-45 ettari di vigne, con una produzione di circa 500 mila bottiglie sulle quali è stata tarata la cantina, la prima (e dice lui anche l’ultima) progettata dal più grande architetto italiano, Renzo Piano. La cantina di Rocca di Frassinello sarà inaugurata nella prossima primavera.
I primi testing delle tre etichette, il cui design è del grafico Giacomo Bersanetti, hanno entusiasmato alcuni critici e i rating attesi sono molto positivi con valori di eccellenza.
Completamente controtendenza la politica di prezzo di Rocca di Frassinello, che ha fissato prezzi molto più bassi di quelli sul mercato per vini di questo livello qualitativo: circa 10 euro in enoteca per Poggio alla Guardia, circa 16 per Le Sughere di Frassinello e circa 27 per le grand vin, Rocca di Frassinello. “Sono prezzi eccezionalmente competitivi, che altri produttori praticano per vini anche di livello qualitativo più basso ex-cantina e quindi destinati a salire del 45-50% in enoteca”, - ha commentato Enzo Vizzari, direttore delle guide dei ristoranti e dei vini dell’Espresso -. È tempo che i produttori comprendano che i vini si producono per essere bevuti, non per rimanere sullo scaffale”.
Proprio in questi giorni, i sottoscrittori del prestito obbligazionario Rocca di Frassinello a suo tempo emesso da Ubm, la banca d’affari di Unicredito, hanno la possibilità di esercitare il secondo warrant connesso a ogni obbligazione e che dà diritto a sottoscrivere al prezzo di cantina, quindi più basso di quello sul mercato al dettaglio, il top della gamma delle tre etichette, Rocca di Frassinello. Con il primo warrant esercitato un anno fa i portatori di obbligazioni Ubm poterono acquistare per ogni obbligazione, a 108 euro sei bottiglie di Primus di Frassinello, il primo vino in assoluto dell’azienda, imbottigliato solo per loro.
Nell’ottobre 2005 scorso una cassa di sei bottiglie di Primus di Frassinello fu messa all’asta da Pandolfini di Firenze a 400 euro come prezzo base. L’aggiudicazione avvenne a 750 euro con un enorme crescita di valore.

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