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Italia Oggi

Cantine Caprai ... Il Sagrantino ora è anche bianco... È nato il Sagrantino di Montefalco bianco. No, non è né un gioco, né un esperimento da apprendisti stregoni, con modificazioni genetiche dal dubbio risultato. È invece il risultato di dieci anni di lavoro e di sperimentazioni, messi in atto dalla Arnaldo Caprai, insieme a un’equipe di dieci agronomi, guidati dal professor Leonardo Valenti, dell’università di Milano. Gli studiosi hanno condotto ricerche sul patrimonio genetico del Sagrantino di Montefalco; attraverso il principio, da sempre adottato in viticoltura, dell’autofecondazione, i ricercatori sono riusciti a risalire la struttura genetica del vitigno e hanno isolato la caratteristica latente della bacca bianca, che in natura non esiste, perché recessiva rispetto alla bacca rossa, dominante. "Nei vecchi vigneti di Sagrantino dell’azienda Caprai, spiega Leonardo Valenti, abbiamo scelto piante diverse che abbiamo isolato e fatto autofecondare. Dai grappoli ottenuti per autofecondazione abbiamo ricavato i semi, che abbiamo trasferito in un campo sperimentale quando sono diventati piantine. Dopo una prima selezione tra la popolazione ottenuta abbiamo scelto circa 250 genotipi che abbiamo propagato poi per via vegetativa: tra questi dei Sagrantino grigi, rossi e bianchi". Naturale la soddisfazione di Marco Caprai, che ha sempre creduto nella bontà della continua sperimentazione e che insieme al padre Arnaldo, ha “creato” il mito del Sagrantino di Montefalco, oggi tra i vini rossi più richiesti sui mercati internazionali. “Incomincia un capitolo del tutto nuovo per la storia del Sagrantino, che non solo punta all’obiettivo di produrre un vino da uve Sagrantino bianco, ma anche di andare incontro al futuro partendo dalla più rigorosa tradizione”, spiega Marco Caprai. Il lavoro sul Dna del vitigno ha implicazioni non solo produttive. "Il nostro lavoro", dice ancora Valenti, "avrà ricadute anche sul piano culturale. I dati che stiamo raccogliendo ci permetteranno, attraverso l’analisi del Dna e la genetica comparativa, di ricostruire l’esistenza o la non-esistenza di nessi di parentela tra il Sagrantino e altri vitigni". Dal punto di vista produttivo, invece", aggiunge, "questa prima vendemmia di uve Sagrantino bianche sarà sottoposta alle analisi del caso, per stabilire se è in possesso delle caratteristiche per essere vinificata in via definitiva".

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