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Italia Oggi

Vino ai trucioli, limiti dall’Ue ... Via libera di Bruxelles. In Italia pratica vietata sulle denominazioni di origine. Etichette chiare sull’invecchiamento adottato... L’Unione europea ha autorizzato l’uso dei trucioli nel vino, ma a precise condizioni e, soprattutto, in Italia la pratica sarà consentita solo per i vini da tavola. È arrivato, infatti, ieri, il via libera della Commissione europea alle regole di applicazione per permettere ai viticoltori europei di usare i trucioli di legno, altrimenti detti “chips” per invecchiare il vino, invece che le barrique, ossia le piccole botti di rovere. Una tecnica già utilizzata dai produttori americani, sudafricani, sudamericani e australiani. Precise le regole varate ieri da Bruxelles: se sono stati utilizzati i trucioli di legno di quercia (quelli autorizzati) sull’etichetta della bottiglia non potranno apparire indicazioni quali “fermentato, invecchiato, maturato in barrique o in fusti di quercia o in fusti”. Frasi che non potranno apparire neanche se i viticoltori hanno fatto ricorso solo parzialmente ai chips, mentre il resto dell’invecchiamento è avvenuto in fusti di rovere. Secondo la Commissione europea queste misure, che hanno ottenuto l’accordo dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto), permetteranno di mettere in guardia i consumatori, da un lato. Dall’altro i produttori potranno competere alla pari con americani, sudafricani, sudamericani e australiani. La Commissione ha fissato inoltre i paletti circa la qualità dei trucioli: dovranno essere lasciati allo stato naturale, non friabili, riscaldati senza subire combustioni, né trattati chimicamente o con enzimi e non potranno essere addizionati di sostanze per aumentare l’aroma naturale o di altri composti.
“La decisione era stata già presa, ma l’accoglimento del parere italiano che vieta l’indicazione in etichetta ‘vino in barrique’ se, invece, sono stati utilizzati i trucioli è una misura che va nella direzione della trasparenza per i consumatori”, ha commentato il ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro, ribadendo che in Italia, l’uso dei trucioli è limitato ai soli vini da tavola europei mentre è vietato usare trucioli per i vini a denominazione d’origine, Doc, Docg e Vqprd. Così anche il presidente della commissione agricoltura della camera, Marco Lion, ha sostenuto che “la decisione della Commissione europea risponde a quello che avevamo richiesto riguardo alla tutela dei vini di qualità”.
La decisione varata ieri definitivamente dalla Commissione europea, tuttavia, non risparmierà, a breve, di suscitare le reazioni dei cosiddetti “puristi”. Già qualche mese fa, deputati di maggioranza e opposizione, e associazioni quali Città del Vino, Coldiretti e Legambiente, erano scesi in campo contro il provvedimento dell’Unione europea sull’invecchiamento artificiale del vino. E lo avevano fatto con una mozione alla camera bipartisan, sottoscritta da Ermete Realacci, deputato dell’Ulivo e presidente della commissione ambiente alla camera nella quale si chiedeva, tra l’altro, più trasparenza e chiarezza sulle etichette a tutela dei consumatori.

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