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Italia Oggi

Nell’Umbria del Sagrantino ora si fa largo il Trebbiano ... Rilancio e ricerca dall’azienda Novelli, insieme all’ateneo di Perugia... “Folgorato sulla via della Campania”. E' nata così, nel 1997, la passione per la produzione di vino di Stefano Novelli, imprenditore umbro di terza generazione, il cui coro business è incentrato sulla produzione di uova (Ovito), farine, pane, prodotti da forno. Una folgorazione che lo ha colto, come racconta lui stesso, durante la visita a una cantina campana, dove si produce Taurasi. Da qui il progetto dì riqualificare e rilanciare gli 800 ettari di terreni di famiglia, divisi tra Montefalco e Spoleto.
Ma non solo. Novelli ha voluto andare oltre e ha fatto una doppia scommessa: con se stesso e con il territorio. La sfida con se stesso è stata quella di pianificare, sul lungo periodo, un investimento rilevante non solo per il vigneto, ma anche per la costruzione della nuova cantina-area degustazione e hospitality di 3 mila mq (sarà pronta nel marzo 2007) e per il recupero di alcuni casolari semi abbandonati esistenti sui suoi terreni. Obiettivo è quello di aprire un relais di 600 mq con 32 posti letto entro il 2008 a San Giovanni di Baiano (Spoleto) in una tenuta di 80 ettari. Entro dieci anni a essa si affiancheranno altre strutture recuperate dal degrado, per un totale di 200 posti letto.
La sfida più interessante è però quella con il territorio: Novelli punta sulla riscoperta di un vitigno autoctono, il Trebbiano spoletino. Una riscoperta dovuta. Fino a pochi decenni fa, infatti, era quest’uva a bacca bianca a dominare la maggior parte del territorio umbro. Nota già in epoca medievale, essa ha accompagnato la storia della regione per secoli e solo negli ultimi decenni è stata oscurata dall’irresistibile ascesa del Sagrantino di Montefalco, “rinato” grazie all’impegno della famiglia Caprai. La storia dei Caprai e quella di Novelli, in un certo senso, sono un poco simili, anche se l’imprenditore spoletino non ama molto il parallelismo.
Uguale la provenienza imprenditoriale (tessuti e cashmere i Caprai, pane, farine e uova Novelli), uguale la passione per il vino, uguale lo sforzo finanziario, uguale la voglia di fare da apripista per il territorio, uguale, infine, la consapevolezza che senza il supporto di strutture universitarie e di un grande esperto che diriga la ricerca clonale, non si arriva alle eccellenze ambite. Per questo, Novelli si è affidato all’università dì Perugia e alla collaborazione e al coordinamento scientifico di Attilio Scienza, dell’università di Milano. Già alcuni ettari sono in produzione, in altri si stanno selezionando cloni e tipi di impianto con conseguenti pratiche enologiche. “Per ora”, commenta Stefano Novelli, “la produzione globale di Trebbiano e di Sagrantino è ridotta. Quest’anno abbiamo messo in commercio circa 7 mila bottiglie; ma, a regime, contiamo di commercializzare 200 mila bottiglie solo di Trebbiano spoletino. I canali commerciali preferiti? Puntiamo sull’horeca con diffusione nazionale; e partecipiamo a manifestazioni e saloni specializzati. Siamo ancora giovani e dobbiamo farci conoscere”.
(arretrato di Italia Oggi del 1 novembre 2006) 

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