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Italia Oggi

Friulano o Tocai, il vino fantasma ... Il Tar fa dietrofront sulla denominazione. Business a rischio. In attesa della Corte di giustizia, vietato l’uso di entrambe le etichette a partire da marzo 2007... Impazza la polemica sulla denominazione del vino “Friulano”, precedentemente conosciuto come “Tocai”. Il Tar del Lazio, infatti, accogliendo il ricorso del presidente delle Cantine produttori di Cormons, Luigi Soini, ha sospeso l’uso della denominazione Friulano, che avrebbe dovuto sostituire quella di “Tocai” per il famoso vino bianco del Friuli. Ma la querelle ha anche risvolti pratici. Il comparto vitivinicolo è in piena agitazione. Proprio sul nome Friulano stava per partire un’impegnativa e onerosa campagna pubblicitaria a livello europeo. L’ordinanza del Tar ha riconosciuto che l’attribuzione al Tocai del nome di Friulano avrebbe potuto creare disorientamento irreversibile tra i consumatori dell’impressione della nuova dizione sulle etichette dei contenitori da porre in commercio.
In attesa che la Corte di giustizia europea faccia chiarezza sulla liceità dell’esclusiva del nome Tocai in favore dell’Ungheria, i produttori mostrano grandi preoccupazioni. “L’aggettivo Friulano”, ha affermato Luigi Soini, promotore del ricorso, non ha alcuna base giuridica e non può sostituire il vino e il vitigno Tocai friulano. È un grosso pasticcio. Noi a questo punto non proponiamo alcun nome, ma proponiamo invece che si vada a fare un’azione determinata da parte della Regione e dello stato italiano verso la Corte di giustizia europea e che si facciano valere i nostri diritti acquisiti. È anche una questione di rispetto e dignità. Non possono una regione e uno stato perdere un nome proprio in questo momento. E poi Tocai friulano e Tocai ungherese sono sempre esistiti insieme...”.
Tra le motivazioni del ricorso al tribunale amministrativo laziale ci sono anche altri aspetti: per esempio il fatto che in Europa esistano 121 sinonimi di Tocai, ma che solo quello friulano sia stato messo in discussione (a questo proposito è in atto un ricorso presso la corte di giustizia del Lussemburgo); oppure il fatto che a Stati Uniti, Argentina e Australia è consentito di produrre il Tocai friulano e di venderlo in Italia, mentre all’Italia no. “Sta di fatto che la sospensione della denominazione Friulano avrà un effetto devastante sulla realtà produttiva”, ha affermato il presidente di Federdoc, Stefano Trinco. “Da parte nostra abbiamo fatto il possibile per tutelare i produttori e il prodotto, mentre qualcuno altro ritiene che un nome sia più importante di chi sta dietro a quel nome. Ora mi domando: che etichette bisogna ordinare? Ci sono 5 milioni di bottiglie che aspettano. Sapevamo che sino al 31 marzo 2007 c’era il Tocai e poi sarebbe iniziata l’era del Friulano. Ora abbiamo un decreto che ci vieta di usare il nome Tocai dal 31 marzo in poi e un altro che ci vieta di usare il sinonimo Friulano. Vorrà dire che produrremo un vino senza nome, il primo vino fantasma...”.

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