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Italia Oggi

Capodanno, a tavola spesi 3 mld € ... Consumi in aumento del 10%. Domina lo spumante italiano Le stime della Coldiretti per la festa dell’ultimo dell’anno: 8 italiani su 10 hanno festeggiato a casa... Più cotechini e zamponi e meno salmone e ostriche, con le tartine di olive e tartufo preferite a quelle di caviale e con la netta predominanza dello spumante italiano che ha accompagnato il 97% dei brindisi nazionali per il tradizionale cenone di fine anno. Per un totale di una spesa di quasi 3 miliardi di euro, in aumento del 10% rispetto al 2005. A fare i conti in tasca agli italiani per la festa di fine anno è stata la Coldiretti, secondo le cui stime otto italiani su dieci che hanno preferito consumare a casa il cenone.
A farla da padrone sulle tavole, hanno sottolineato da Coldiretti, è stato lo spumante del quale nel corso delle feste di fine anno, tra case private, ristoranti, piazze e luoghi di intrattenimento, ne sono state consumate 80 milioni di bottiglie, con una prevalenza delle produzioni italiane rispetto allo champagne. A fronte di una sostanziale stabilità nei consumi entro i confini nazionali, sono stati in molti a brindare made in Italy anche all’estero (+20%) dove sono state stappate ben 40 milioni di bottiglie, in prevalenza in Germania e negli Stati Uniti, hanno precisato dalla Coldiretti, aggiungendo che durante le festività di fine anno viene consumato circa il 40% della produzione annuale di spumante. In Italia sono state prodotte oltre 300 milioni di bottiglie delle quali circa 260 milioni ottenute con il metodo Charmat e 40 milioni con il metodo classico Champenois che differisce perché la fermentazione non avviene in autoclave, ma in bottiglia e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni con un prezzo finale più elevato. L’arrivo del 2007 ha fatto anche registrare, hanno aggiunto dall’organizzazione, il ritorno dei tradizionali cotechini e zamponi con un consumo record di 8,5 milioni di chili e una tendenza di aumento del 6%. Preferite, insieme alle beneauguranti lenticchie, sono state in maggioranza le specialità protette dall’Unione europea, come il cotechino e lo zampone di Modena Igp. Insieme a piatti comuni della tradizione nazionale sono molte le specialità locali portate in tavola durante l’ultima notte dell’anno: dai tortellini, in Emilia Romagna, ai risotti della Lombardia, mentre in Piemonte sono stati gli agnolotti a farla da padrone e gli spaghetti sono stati i più consumati in tutto il Mezzogiorno, tranne in Sardegna dove è stato il momento dei classici gnocchetti. E poi ancora, hanno spiegato da Coldiretti, accanto ai primi piatti a essere stati scelti sono stati in generale i cibi territoriali, scelti tra i 155 prodotti nazionali (il 20% del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp), i453 vini Docg, Doc o Igt e i 4.255 prodotti tradizionali regionali.
Al primo bilancio stimato dalla Coldiretti si è aggiunto anche quello realizzato, alla vigilia del Capodanno, dalla Cia, secondo cui il 2007 è stato salutato dal salto di 40 milioni di tappi di spumante per il quale gli italiani hanno speso circa 300 milioni di euro. La Confederazione italiana agricoltori ha poi ricordato che l’aumento dei consumi di spumante è quindi pari al 2,7% rispetto al Capodanno del 2005. A prevalere nelle case degli italiani, per la Cia, è stato lo spumante dolce (58%), seguito da quelli secchi e brut e dallo champagne. Le “bollicine” nostrane, per la Cia, si stanno, infatti, sempre più affermando sui mercati internazionali: in Germania, per esempio, si ha il 26% del fatturato di esportazione. Seguono gli Stati Uniti, con il 22%, e la Gran Bretagna, con il 10%. Ma il 2006 si ricorderà proprio come l’anno dei record per i nostri spumanti nel mondo. Sul mercato statunitense, in particolare, si è avuta una crescita del 12% nei confronti dell’anno scorso. Consistente anche l’aumento registrato in Giappone, con un +8,7%. Sempre sostenuto il flusso esportativo in Germania (+11%) e in Spagna (+9,8%). La Cia ha poi sottolineato che attualmente in Italia si producono 233 milioni di bottiglie di spumante con metodo Charmat (Asti, Prosecco) e 19,5 milioni con metodo classico (Trento Doc, Oltrepò Pavese, Franciacorta). Il tutto per una produzione totale di 252,5 milioni di bottiglie, delle quali 151 milioni destinate al consumo nazionale e il resto all’esportazione. Sempre sul fronte dell’export in testa alle classifiche, secondo i dati dell’Osservatorio economico nazionale spumanti, si ha l’Asti Docg con 50 milioni di bottiglie. A seguire altri tipi di spumanti secchi, dolci e aromatici con 21,5 milioni di bottiglie, gli spumanti secchi e brut (Doc) con 18,5 milioni di bottiglie, il prosecco Doc Conigliano Valdobbiadene con 10,4 milioni di bottiglie.

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