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Italia Oggi

Commercio estero ... Bonino: meno ritardi strutturali... Per vincere la sfida sui mercati internazionali, elemento fondamentale per rimanere al centro dei processi economici mondiali, l’Italia deve ridurre i suoi ritardi strutturali interni e non essere contraria agli strumenti di protezione del made in Italy, purché questi vengano usati per fini appropriati e non per fare del protezionismo. Parola del ministro del commercio internazionale, Emma Bonino, intervenuta ieri a Roma al convegno organizzato da Intesa Sanpaolo “L’export alla sfida della qualità”. Dopo aver dimostrato il rilancio dell’interscambio commerciale nazionale, ricordando che «le esportazioni continuano a viaggiare a un ritmo di crescita del 7% e che “il surplus commerciale dei quattro settori di punta del made in Italy (abbigliamento-moda, arredo-casa, automazione meccanica, alimentare-vini) ha superato i 100 mld di dollari sia nel 2005 sia nel 2006”, Bonino non ha mancato di sottolineare quanto ancora ci sia da fare per non rallentare i rapporti commerciali tra Italia e l’estero, “senza sfuggire per l’ennesima volta alle riforme”. “L’internazionalizzazione delle imprese”, ha detto, “è la seconda gamba per lo sviluppo”. Per il ministro serve “coordinamento con le regioni”, organizzare “consorzi per superare il limite della dimensione di impresa” che caratterizza il sistema produttivo italiano, focalizzare “le priorità geografiche” e “capire cosa intendiamo con ‘made in’”, attraverso un confronto con le imprese.
(arretrato di Italia Oggi del 12 gennaio 2007) 

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