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Italia Oggi

Meglio essere piccoli ... E puntare tutto sulla qualità estrema. Gli obiettivi di Ezio Majolini, tra nomi noti della Franciacorta... Ezio Majolini è personaggio a sé nel pur singolare palcoscenico della Franciacorta. Industriale, certo, come tanti suoi colleghi bresciani, e attento vitivinicoltore, ma anche editore di monografie sul vino con la collana “I quaderni di cantina”. Una prospettiva particolare, che lo aiuta anche nella sua carica di presidente del Consorzio di tutela del Franciacorta. La sua è una piccola cantina, relativamente giovane, che però fa della qualità un dogma. Nata nel 1981 a Ome (“ma già mio padre, da alcuni anni, aveva risistemato il vigneto e comunque l’attività agricola della famiglia è testata a partire dal ‘500’”, afferma Majolini) con una produzione iniziale di appena 20 mila bottiglie, ora la cantina ne commercializza 230 mila, di cui il 70% Franciacorta e il 30% vini fermi, bianchi e rossi, diretto risultato dei 18 ettari di vigneto di proprietà e di altri vigneti, coltivati da terzisti, sotto il rigido controllo dei tecnici della Majolini.
“Il nostro obiettivo”, continua Majolini, “è quello del consolidamento della produzione e dell’ulteriore incremento della qualità del prodotto finale. Al massimo, aumenteremo la produzione di Franciacorta dalle attuali 170 mila a 200 mila bottiglie, ma non abbiamo fretta». In questa crescita, una quota spetta all’export: il 15% della produzione vola negli Usa, in Canada, Giappone, ma anche, un po’ a sorpresa, in Thailandia e Corea. Un canale molto importante è quello di Hong Kong, che sarà la naturale porta di accesso al mercato cinese. “Puntiamo”, spiega ancora Majolini, “a incrementare la quota di export nei prossimi anni, così da portarla al 30% della produzione”. È un obiettivo in linea con le più generali strategie di molti produttori franciacortini, che puntano, di conseguénza, ad aumentare l’attuale produzione, che sfiora i 7 milioni di bottiglie (su un totale di spumante classico italiano di 18 milioni) nel giro dei prossimi anni.
“Quanto alla crescita produttiva della zona”, conferma Majolini, “la Franciacorta è in controtendenza rispetto a molte altre. L’anno scorso l’incremento produttivo è stato del 13% e proseguirà. Anche perché, se vogliamo ampliare la presenza all’estero, siamo consapevoli che molto ancora c’è da fare in Italia. Da quest’anno avvieremo una campagna di comunicazione triennale”.

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