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Italia Oggi

Crai sperimenta modello di export ... Progetto con partner cinesi e produttori italiani... La catena italiana della grande distribuzione alimentare Crai sperimenta un nuovo modello per conquistare il mercato cinese agroalimentare. E la fa insieme a Consorzio Grana Padano, Cavit, Conserve Italia e Consorzio del Prosciutto di San Daniele. Scegliendo una linea dì «operatività concreta», che significa, attraverso partnership con i potenziali interlocutori, aprire vetrine stabili in loco, invece che fare investimenti temporanei in mostre, eventi e promozioni.
Per la Cina, quindi, come annunciato ieri in un incontro tecnico al ministero per le politiche agricole, presieduto dal ministro Paolo De Castro, è in fase di creazione una società italo-cinese, partecipata per il versante italiano da Crai e dagli altri rappresentanti dell’industria agroalimentare italiana (Consorzio Grana Padano, Cavit, Conserve Italia e Consorzio del Prosciutto San Daniele) ,dalla partecipazione di Simest come partner cinese da China National Silk, ente di stato di coordinamento della produzione di seta, con una diversificazione nella logistica, nel trading d’import-export, nel real estate e ora nella distribuzione. Come hanno spiegato Sandro Fedeli ed Emanuele Plata, rispettivamente presidente e consigliere delegato di Crai, «grazie all’interessamento delle istituzioni e all’adesione di consorzi e imprese a questa nostra iniziativa, di cui siamo molto orgogliosi e soddisfatti, nasce un progetto importante, che prevede per la prima fase l’apertura di negozi bandiera a insegna «Piaceri italiani» nelle principali città, prima delle Olimpiadi del 2008. Mentre per la seconda fase è previsto lo sviluppo di una rete indiretta a partire dal franchising».
«Se il modello funzionerà», ha commentato De Castro, «partiremo con questa modalità anche in altri paesi a cominciare dalla Russia, dall’India e dall’America latina». - Secondo il presidente Cesare Baldrighi, «per il Consorzio Grana Padano molto convincente è stata l’idea di Crai di muoversi in una direttiva di concretezza, che ci ha spinto ad andare oltre la nostra consueta linea di comunicazione, con l’apertura di stabili vetrine». Concorde Giacinto Giacomini, direttore generale di Cavit: «Abbiamo aderito con convinzione al progetto di valorizzazione dei prodotti tipici italiani in Cina per la concretezza della sua formulazione». «Il nostro è un intervento teso a creare sistema», ha concluso Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia, «per affermare il concetto di Italian style, che passa attraverso là valorizzazione della grande qualità dei nostri prodotti agroalimentari».

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