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Vino, accelera fatturato aziende ... Lo ha rilevato l’ottava indagine di Mediobanca... Vendite in accelerazione per le imprese vinicole italiane, trainate dalle esportazioni, con profitti che registrano la crescita più elevata degli ultimi cinque anni. Per la maggior parte sotto il controllo familiare, le società del settore nel nostro paese, secondo produttore europeo dopo la Francia, presentano una struttura patrimoniale solida, ma soffrono di nanismo rispetto ai giganti mondiali (che proseguono nel consolidamento) e preferiscono tenersi lontano dai mercati finanziari. È il quadro delineato dall’ottava indagine dell’ufficio studi di Mediobanca sul settore vinicolo, che prende in esame 85 aziende (con fatturato superiore ai 25 milioni di euro), rappresentative del 36% della produzione italiana (stimata in 9,7 mld) e del 53% dell’export (3 mld).
Lo scorso anno il fatturato delle imprese vinicole italiane è cresciuto del 5,1%, contro un incremento stabile realizzato nel 2005 (+0,3% a 3,5 mld). In evidenza la componente export, salita di oltre il 7%, con il saldo attivo provvisorio 2006 a 2,9 miliardi. In calo del 6-7% gli investimenti, che restano comunque su livelli elevati (228 mln), mentre nel 2005 la crescita degli utili netti ha segnato il valore più alto degli ultimi cinque anni (l’aumento è stato pari al 26%). Sempre solida la struttura patrimoniale, con un rapporto capitale netto/debiti finanziari pari al 91% e con le imprese capitalisticamente più importanti (che possiedono i più consistenti immobilizzi) che sono, a sorpresa, le meno indebitate.
Tra le aziende prese in esame, solo due (entrambe coop) superano i 200 milioni di fatturato, mentre il fatturato medio delle complessive 85 si attesta intorno ai 41,2 milioni. La Caviro ha fatturato lo scorso anno 282 milioni, la Giv (Gruppo italiano vini) 266 milioni. Seguono la cooperativa Cavit, Cantina viticoltori, con 173 milioni, e due imprese private a controllo familiare, la Fg - Ferdinando Giordano (136 mln) e la Antinori (128 mm).