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Italia Oggi

Così si accoglie il turista in cantina ... Si fa presto a dire accoglienza in cantina. Quasi sempre, là dove già esistono locali destinati a questa funzione, essa è affidata all’intuitiva gentilezza e alla predisposizione del proprietario. Ma tutto questo non basta. Lo spiega in maniera molto semplice e concreta Donatella Cinelli Colombini, senese, per nove anni presidente del Movimento turismo del vino, attuale assessore al turismo del comune di Siena, docente in numerosi master universitari, una delle più grandi donne del vino italiane, che da anni vive sul campo, nella sua tenuta Casato Prime Donne, come migliorare l’accoglienza in cantina. Il suo libro, Il marketing del turismo del vino (160 pagine, 20 euro, Agra Editrice), è stato presentato nei giorni scorsi a Vinitaly. È un concentrato di consigli pratici, dettati dalla lunga esperienza sul campo.
Si spazia dalla segnaletica per indicare all’enoturista la cantina all’area posteggio, all’ingresso nella struttura (che messaggio si vuole dare all’enoturista, si chiede l’autrice: famiglia contadina, fattoria di antiche tradizioni, azienda high tech, cantina sociale?), alla degustazione da guidare sempre senza portare profumi e, per le donne, rossetti; al come porsi davanti a singoli o gruppi di turisti, a come condurre una degustazione, a come rapportarsi alle varie tipologie di visitatori. È una guida che ogni vigneron di casa nostra dovrebbe leggersi con attenzione, ricca anche di dati inerenti ai rapporti con i buyer, il mondo delle fiere e quello dell’export; una guida che Cinelli Colombini ha condiviso con il Movimento del turismo del vino, con l’Associazione Città del vino e con l’Enoteca italiana.

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