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Italia Oggi

Alimentare fuori dalla crisi. Incrementi a doppia cifra per le esportazioni ... Il presidente di Federalimentare Auricchio alla presentazione di Cibus Roma... L’industria alimentare italiana è uscita dalla crisi e nel 2006 l’esportazione registrerà un tasso di crescita a due cifre: l’aumento più alto registrato dal settore nell’ultimo decennio. Sono state ottimistiche le parole usate dal presidente di Federalimentare, Giandomenico Auricchio, a margine della presentazione di Cibus Roma 2007: il settore, ha aggiunto, sarà sempre più presente sui mercati esteri nei prossimi anni.
Dopo il +2,7% del 2005, l’export di settore dovrebbe raggiungere la quota di 16,8 miliardi di euro e il fatturato estero raggiungerà una quota del 15,3%. “È ancora poco”, ha aggiunto Auricchio, “rispetto alla media dell’Unione europea del 18%, ma ci schioda da quel 14% a cui eravamo legati da più di dieci anni”. La parte del leone, ha spiegato il presidente di Federalimentare, la fanno Usa e Canada, nonostante il cambio non favorevole: “Il delta tra fatturato e valore è superiore al 3%, vuol dire che hanno cominciato a pagare la nostra qualità”. Proprio sulla qualità si concentrerà l’azione di Federalimentare nel prossimo quadriennio: all’assemblea della Federazione, che si terrà il prossimo 13 aprile proprio al Cibus, Auricchio ha annunciato che punterà su sicurezza alimentare, lotta alla contraffazione e politiche di filiera.
Elencando altri dati, il presidente di Federalimentare ha detto che alla fine del 2006 l’export ha accelerato, superando le proiezioni disponibili dell’autunno scorso, grazie alla ripresa dei mercati internazionali e alla crescita del valore unitario dei prodotti esportati. La produzione del 2006 dovrebbe attestarsi sul +1,5% e il fatturato complessivo a 110 miliardi di euro (+2,8% sull’anno precedente). Secondo Federalimentare è stato l’aumento dell’export a consentire alla produzione di mantenere un tasso espansivo, vista infatti l’erosione dei consumi interni, diminuiti in volume dello 0,9%.
Dopo anni di flessioni e oscillazioni marginali, però, il peso dell’alimentare sulla spesa degli italiani è risalito nel 2006 a quota 17,3%, con un guadagno di 1,1 punti rispetto al 16,2% del 2005. I occasione per tratteggiare lo state di salute del comparto è stato la presentazione di Cibus Roma 2007, manifestazione che si terrà nella capitale dal 13 al 16 aprile, organizzata da Fiera di Parma e Fiera di Roma, in collaborazione con Federalimentare. Per quattro giorni 750 aziende espositrici incontreranno operatori di Roma e del Centrosud Italia, e presenteranno i loro prodotti al pubblico dei consumatori. “Questa prima edizione di Cibus”, ha detto il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, “è al tempo stesso una sfida e un’opportunità per l’agroalimentare italiano: grazie a questo marchio le imprese italiane, con i loro prodotti di qualità, arrivano sugli scaffali del mondo”.
L’edizione romana, che si svolgerà nei padiglioni della nuova fiera, si alterna a Cibus, che dal 1985 si tiene a Parma negli anni pari, ma, ha osservato il sindaco di Roma, Walter Veltroni, “la scelta della capitale non ha nulla a che vedere con un possibile conflitto con Parma”. Lontani da ipotesi di competizione tra le due città anche il presidente della Fiera di Parma, Franco Boni, e il presidente di Federalimentare, Auricchio.

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