02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Dalle palafitte ai versi di Dante ... Il Bardolino e il suo vitigno, ricco di poesia e sali minerali. Storia di un vino in riva allago di Garda, di denominazioni virgiliane, di un delicato equilibrio... Chi mai avrebbe pensato al ruolo da protagonista dei sali minerali. C’è un vino che deve il suo prestigio e la sua bontà ai sali minerali presenti in terreni posti tra i colli morenici il Lago di Garda: è il Bardolino, le cui viti si stagliano sull’orizzonte dell’omonimo Lago. Il vino prende il nome dallo stesso grazioso paese. L’etimologia sembra derivare da Bardali, splendida figlia del re Auleto, citata da Dante e Virgilio nelle loro opere. La vite in questi rilievi orientali insiste da tempo immemore: semi di vite silvestris (la vite selvatica) sono stati rinvenuti nei giacimenti palafitticoli di Peschiera e Lazise, che risalgono all’età del Bronzo.
Alcuni vecchi testi parlano di vendite di terreni vitati nel territorio di Bardolino già nell’agosto dell’853. La qualità indiscussa di questo vino, che per la tipologia superiore si fregia della “controllata e garantita”, risulta attestata da un maggior rigore produttivo e un periodo di affinamento di almeno un anno: è il primo vino rosso veneto a fregiarsi di tale attestazione. Un riconoscimento in gran parte dovuto a questi terreni di formazione morenica in cui i sali di calcio in diversa proporzione ne caratterizzano la qualità. Il clima mite del lago, l’equilibrio delle piogge e delle temperature, la particolare esposizione della vite dovuta a un sapiente lavoro, fatto di tradizioni che si tramandano, portano a questi positivi risultati per una delle “perle” del vino veneto. Un vino da godere in primis con gli occhi e poi da assaporare abbinandolo a una pluralità di pietanze.
Il vino Bardolino è considerato con il suo rosso rubino un vino da tutto pasto e scegliendolo non si sbaglia mai anche in quell’arte molto soggettiva qual è il rapporto vino-cibo. La denominazione Bardolino è un insieme di vitigni che ognuno con le proprie peculiarità ne ha determinato il successo di squadra: il vitigno Corvina ne determina il corpo e il colore, il Rondinella il caratteristico sapore erbaceo, il Molinara la fragranza e il Negrara la morbidezza e la freschezza. L’area produttiva è limitata a soli 16 comuni del Veronese, mentre per la tipologia “classico” quest’areale è riferito alla zona più antica, ovvero in solo sei comuni. Il vino Bardolino si presenta già con il suo disciplinare come un vino all’altezza dei tempi: rigore produttivo e duttilità nella proposta varietale e gustativa. La densità d’impianto non deve essere inferiore ai 3.300 ceppi a ettaro per garantire un contenimento produttivo e una componente aromatica nelle uve e dei polifenoli considerevole.
Oltre alla tipologia classico al Bardolino può essere abbinata la dizione Chiaretto, dal colore rosa e dal caratteristico fruttato, dal profumo delicato, o il Novello e il Chiaretto Spumante, dalla grana fine e persistente in relazione alle modalità di vinificazione e alla partecipazione dei vari vitigni. La presenza costante del vitigno Corvina dal 35 al 65% garantisce oltre che la storicità e il legame di tale vitigno con il vino anche quella differenziazione che i mercati esteri a gran voce ci richiedono, suggerendoci prudenza nel proporre vini da vitigni internazionali. La vinificazione del Bardolino non si discosta dalle tecniche più avanzate, ovvero con il mosto tenuto a fermentare a contatto con le vinacce.
Per la tipologia Chiaretto il contatto della buccia è solo parziale, al fine di giungere al risultato di colore e di aroma desiderato. Il Chiaretto di Bardolino è un rosé particolarmente gradevole e amato dalle donne e in zona abbinato alla trota. La versione spumante segue il metodo tradizionale di produzione classico senza forzature di sorta a garanzia di una lenta fermentazione e dalle eccelse qualità gustative al consumo. Non vi sono particolari regole per conservare in casa o in cantina il Bardolino: è sufficiente tenerlo al buio, avendo cura che la temperatura sia costante tra i 10 e i 15° per impedire che il tappo si asciughi e l’umidità deve aggirarsi intorno al 70-75%.

Dritte del gusto … Lungo la strada del Bardolino… Cosa vedere. La strada del vino Bardolino esiste da oltre 20 anni prima di qualsivoglia legge nazionale. Sul tacciato storico si affacciano 71 cantine lungo i 16 comuni dell’entroterra per un tracciato di oltre 70 km e decine di migliaia di visitatori ogni anno. Il tracciato parte da Bardolino sulla riviera orientale a 30 km da Verona con la Chiesa di San Severo di epoca romanica e la piccola e antica chiesetta di San Zeno, esempio di arte carolingia. La strada arriva a Calmasino, alle cui spalle domina la Villa Belvedere. Dall’8 al 10 giugno Bardolino ospita il Palio del Chiaretto con degustazioni, seminari e corsi alla scoperta di questo grande rosato gardesano con confronti e selezioni di Chiaretto. Info: Promo Bardolino, tel. 045 6213246, e-mail, lara.debeni@comune.bardolino.vr.it.  
Dove acquistare. Il Consorzio di tutela del vino Bardolino è l’ente designato alla tutela e alla promozione delle varie tipologie di Bardolino: piazza Matteotti 8, Bardolino, tel. 045 6212567, e-mail info@winebardolino.it. Gli iscritti al consorzio di tutela sono circa 1.100, di cui un centinaio gli imbottigliatori. La superficie iscritta all’albo di produzione è di 2.719 ettari con una produzione dichiarata di 260 mila hl. I principali mercati oltre a quello nazionale sono la Germania, i paesi del Nord Europa, gli Usa, il Canada e il Giappone.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su