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Dopo il Tocai uno stillicidio di nomi flop ... Denominazioni... Il Tai in Veneto, non prende il posto del Tocai. Almeno per ora. La richiesta formulata dalla Regione, infatti, è stata bocciata nella riunione di lunedì 14 maggio del Comitato nazionale varietà di uve da vino. Un Comitato con potere decisionale sui nomi delle varietà da iscrivere o meno nell’apposito registro per l’autorizzazione alla vendita. Il Veneto non l’ha presa bene e l’assessore regionale Luca Zaia ha già chiesto e ottenuto la riconvocazione del Comitato affinché consideri la possibilità di modificare la decisione negativa assunta.
Ma se il Veneto piange, il Friuli Venezia Giulia non ride e la battaglia sul Tocai prosegue a viaggiare sull’accidentato terreno giudiziario. Constatato che l’Ue ha cancellato dalle liste varietali la denominazione Tocai friulano per sostituirla con il solo Friulano (Tokaj resta all’Ungheria), dopo aver ulteriormente derogato agli imbottigliamenti (per l’ultima volta), resta lo scoglio della sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo un ricorso di alcuni viticoltori cooperativi, ha stabilito che la denominazione Friulano non può essere utilizzata poiché trae in inganno il consumatore. Inoltre, è ormai scontato che le vendemmie, quest’anno, cominceranno con un sensibile anticipo soprattutto per le varietà a bacca bianca (ex Tocai compreso): se non si giungerà a una soluzione univoca e definitiva resterà, per i viticoltori, l’impossibilità di dare un nome alle uve che portano in cantina e che devono essere registrate compilando l’apposita modulistica. Per tentare di dare certezze ai produttori, ora è scesa in campo Federdoc Fvg con una nuova azione legale avviata presso il Tar del Lazio.
In sostanza, l’intento della Federazione è di chiedere un nuovo pronunciamento che stabilisca, anche per l’Italia, la validità della denominazione Friulano senza attendere la sentenza definitiva della Corte di Giustizia europea che potrebbe esprimersi a dicembre: troppo tardi per i tempi della produzione 2007.