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Italia Oggi

Così l’Europa farà il Vino ... Punto per punto la proposta di riforma dell’Ocm. La commissione ha presentato lo schema ufficiale. Sventato un blitz franco-tedesco... Eccola finalmente: mercoledì scorso il commissario europeo all’agricoltura, Mariann Fischer Boel ha sciolto le riserve, presentando la proposta definitiva della commissione europea per la riforma dell’organizzazione comune di mercato (Ocm) del comparto vitivinicolo. Nulla ha potuto un blitz dell’ultim’ora di Francia e Germania che, tentando di rinverdire il bimotore europeo, sigla- vano un’alleanza sghimbescia in fatto di qualità. Puntavano, cioè, a reintrodurre gli aiuti allo zuccheraggio e ad annacquare le denominazioni d’origine. Così da poterle utilizzare su larga scala, con vincoli ridotti e danni pesantissimi per il vino italiano. Ma in commissione l’asse italo-spagnolo ha retto. Ne è uscita una bozza di riforma i cui punti sono sintetizzati nella tabella a lato e su cui ora partirà un intenso negoziato. il lavoro che attende istituzioni e produttori italiani è intenso; alcune misure potrebbero indebolire la produzione italiana.
Le risorse disponibili per la nuova Ocm (1,3 mld di euro) restano invariate. Ma saranno subito soppressi tutti i sostegni al mercato considerati inefficaci, come gli aiuti per distillazione, magazzinaggio privato e restituzioni all’esportazione. Come detto, sarà proibita l’aggiunta di zucchero per arricchire il vino, il cosiddetto “zuccheraggio”. E sarà soppresso l’aiuto per l’utilizzazione di mosti per l’arricchimento, istituito per compensare il costo superiore del mosto rispetto allo zucchero. Arriveranno due misure per la gestione delle crisi, finanziate con risorse nazionali. Una parte più cospicua di fondi Ue andrà invece a finanziare la promozione dei vini europei, specie sui mercati dei paesi terzi, Per un periodo transitorio di cinque anni saranno mantenute in vigore le restrizioni agli impianti e i produttori non competitivi avranno la possibilità di abbandonare il settore dietro cospicuo aiuto. Dopo il 2013 saranno abolite le restrizioni agli impianti.
Saranno semplificate le regole sull’etichettatura e l’Ue adotterà pratiche enologiche ammesse da tutti i paesi produttori che fanno parte dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino. La politica della qualità si baserà sull’origine geografica.

Elementi della proposta
Abolizione delle misure di gestione del mercato: saranno immediatamente abolite fin dal primo giorno di entrata in vigore della riforma le seguenti misure: la distillazione di crisi, l’aiuto per la distillazione dei sottoprodotti, la distillazione in alcole per usi commestibili e dei vini ottenuti da varietà a doppia classificazione, l’aiuto al magazzinaggio privato, le restituzioni all’esportazione, l’aiuto per il mosto destinato all’arricchimento del vino.

Divieto di impiego di zucchero per l’arricchimento: uso di zucchero per arricchire il vino sarà proibito a partire dal primo giorno di entrata in vigore della riforma. Questa pratica non risponde alle definizioni dell’Oiv né dell’Ue. Porre fine alla pratica dello zuccheraggio e all’erogazione dell’aiuto per il mosto permetterà di mantenere l’equilibrio tra il Nord e il Sud dell’Europa e tutti i produttori elaboreranno vino esclusivamente con uva e mosto non sovvenzionato.

Regime di estirpazione: i viticoltori che desiderano abbandonare l’attività nel settore potranno beneficiare dì un premio di estirpazione, del tutto volontario. Nel primo anno il premio sarà del 30% superiore ai livelli attuali e, per incoraggiare una adesione rapida al nuovo regime, il premio decrescerà nell’arco del quinquennio previsto. Per evitare problemi sociali e ambientali, gli stati membri potranno limitare l’estirpazione nelle zone di montagna e in forte pendenza e nelle regioni sensibili sotto il profilo ambientale e cessare l’estirpazione non appena la superficie espiantata raggiunge il 10% della superficie vitata totale del paese. La superficie totale da estirpare sarà di circa 200 mila ha.

La dotazione finanziaria riservata a tale regime scenderà da 430 milioni di euro nel primo anno a 59 milioni di euro nel quinto e ultimo anno. Il premio medio passerà da 7.174 Eur/ha il primo anno a 2.938 Eur/ha il quinto anno.

Pagamento unico per azienda: tutte le superfici vitate saranno ammesse a beneficiare di aiuti nell’ambito del regime di pagamento unico e quelle estirpate saranno automaticamente ammesse a tale pagamento, garantendo in questo modo il loro mantenimento in buone condizioni agronomiche e ambientali.

Cessazione delle restrizioni agli impianti: il sistema dei diritti d’impianto sarà prorogato fino alla fine del periodo transitorio (dicembre_2013) e quindi abolito a partire dal 10 gennaio 2014 per permettere a produttori competitivi di espandere la propria produzione. La decisione di aumentare la produzione dipenderà dalla capacità dei produttori di vendere il vino che producono.

Pratiche enologiche: la competenza dell’approvazione di nuove pratiche enologiche o della modifica di pratiche esistenti passerà alla Commissione, la quale valuterà le pratiche enologiche ammesse dall’Oiv e le inserirà nell’elenco delle pratiche enologiche ammesse dall’Ue. L’Unione europea autorizzerà le pratiche ammesse a livello internazionale per la vinificazione di vini da esportare nei rispettivi paesi di destinazione. Saranno mantenuti il divieto di importazione di mosti da usare per la vinificazione e del taglio di vini europei con vini importati.

Migliori norme di etichettatura: il concetto di vino di qualità nell’Unione europea si baserà sull’origine geografica (vino di qualità prodotto in regioni determinate). I vini a indicazione geografica si suddivideranno in vini a indicazione geografica protetta e in vini a denominazione di origine protetta. L’etichettatura risponderà alle esigenze dei consumatori in quanto sarà più semplice e permetterà, in particolare, per la prima volta ai vini europei senza indicazione geografica di indicare in etichetta il vitigno e l’annata, in modo da rispondere alla domanda al consumo di vini monovitigno.

Dotazioni finanziarie nazionali: permetteranno agli Stati membri di adattare le misure alle esigenze locali. Le risorse complessive passeranno da 634 mio Eur nel 2009 a 850 mio Eur a partire dal 2015. L’importo a disposizione di ogni paese sarà calcolato in base alla superficie vitata, alla produzione e alla spesa storica. Le misure a disposizione comprendono: la promozione nei paesi terzi, la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, l’aiuto per la vendemmia verde, nuove misure di gestione delle crisi come l’assicurazione contro calamità naturali e la copertura dei costi amministrativi per la costituzione di specifici fondi di mutualizzazione.

Misure di sviluppo rurale: molte misure contemplate dal regolamento sullo sviluppo rurale potrebbero rivelarsi interessanti per il settore del vino, come per esempio l’insediamento dei giovani agricoltori, il miglioramento della commercializzazione, la formazione professionale, il sostegno alle organizzazioni di produttori, il sostegno a copertura dei costi supplementari e delle perdite di reddito per la manutenzione dei paesaggi naturali, il prepensionamento. Per permettere l’applicazione di tali misure saranno trasferite risorse alla dotazione dello sviluppo rurale, che passerà da 100 milioni di euro nel 2009 a 400 milioni di euro a partire dal 2014. Questi stanziamenti saranno riservati esclusivamente alle regioni produttrici di vino.

Promozione e informazione: la Commissione intende portare avanti con determinazione una politica di promozione e informazione responsabile, alla quale saranno riservati 120 milioni di euro a partire dalle dotazioni nazionali per le misure di promozione nei paesi terzi, cofinanziate al 50% dall’Ue. Saranno attuate nuove campagne di informazione all’interno dell’Unione europea sui vini a indicazione geografica e sul consumo responsabile e moderato divino, con un tasso di cofinanziamento più elevato pari al 60% per queste ultime.

Protezione dell’ambiente: ammettere tutte le superfici vitate al regime del pagamento unico significa estendere l’applicazione delle norme ambientali previste dalla condizionalità, la quale si applicherà anche a tutte le superfici estirpate. L’estirpazione, la ristrutturazione dei vigneti e la vendemmia verde saranno subordinate al rispetto di requisiti ambientali minimi e saranno riservate maggiori risorse alle misure agroambientali nell’ambito dello sviluppo rurale.

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