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Italia Oggi

Così Valdo vuole attrarre il “consumer” ... Prosecco Doc... Valorizzare il vino di Prosecco Doc, innovando pur nel rispetto della tradizione, per renderlo sempre più adatto a un consumatore internazionale. È l’impegno di Valdo Spumanti, azienda leader in Italia in questo segmento (è accreditata di una quota del 20%), ma dal forte orientamento all’export, con una produzione annua di oltre 5 milioni di bottiglie di Prosecco Doc, su un totale di 8 milioni circa di bottiglie di vini spumanti, e un fatturato 2006 di 25 milioni di euro.
Una scelta, quella dell’innovazione di prodotto, non nuova per l’azienda di Valdobbiadene (Tv) e dalla quale si attende soddisfazioni Concrete. “Contiamo di chiudere il 2007 con un giro d’affari di 28 milioni di euro”, anticipa a ItaliaOggi Pierluigi Bolla, presidente di Valdo Spumanti, “grazie principalmente all’incremento delle vendite di Prosecco e al lancio di Valdo Rosé”.
Proprio quest’ultimo prodotto è un’inedita cuvée di Prosecco e di Nero d’Avola, attualmente ancora in vendita in fase di test in un panel di supermercati della Lombardia e del Veneto. Valdo Rosé farà però da capostipite ad altre cuvée, frutto dell’abbinamento del Prosecco con vitigni autoctoni.
“Per parlare di altre novità”, puntualizza Bolla, “occorrerà aspettare il 2009. La nascita di un nuovo vino, d’altronde, richiede diversi anni di tempo”. Se Valdo Rosé è entrato in commercio dopo la terza vendemmia, una lunga incubazione ha avuto anche Valdo Numero 10, il primo Prosecco 100% ottenuto con Metodo Classico, invece che Charmat (com’è normale per questo vino), alla cui produzione Valdo Spumanti è giunta grazie a una particolare cura del vitigno in campagna prima e della vinificazione in cantina poi.
Presentato a settembre 2006 alla ristorazione come prodotto di punta dell’azienda per quel canale, dovrebbe raggiungere le 14 mila bottiglie alla prossima vendemmia. E se la canalizzazione dei Prosecco e degli spumanti di casa Valdo in Italia dovrebbe mantenersi stabile (40% retail e 60% horeca), ancora in crescita è previsto il peso dell’export. Nel 2002 rappresentava meno del 10% dei ricavi di Valdo Spumanti. Nel 2006 ha raggiunto quota 27-28% e fra quattro-cinque anni dovrebbe arrivare a pesare per il 40-45%.

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