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Italia Oggi

Spumante di qualità e tradizione sono valori da comunicare ... Associare il nostro nome ai momenti del brindisi è stata la ricetta vincente. La vita e le passioni di Lamberto Vallarino Gancia, imprenditore dell’azienda omonima... Lamberto Vallarino Gancia, imprenditore alla guida della storica azienda leader dello spumante, incarna alla perfezione il dualismo manager-capitano. Quarantotto anni di spirito agonistico, manifesta il carattere piemontese di chi non si accontenta mai; si è laureato a Davis, in California, in scienze della fermentazione e specializzato in enologia ed alla Fratelli Gancia non c’è vino che sfugga al suo naso. Oltre ad amministrare l’impresa di famiglia, insieme al fratello più giovane Massimiliano e al cugino Edoardo, è un grande sportivo: negli anni 80, quando correvano Missoni e Casiraghi, è stato campione italiano ed europeo di off-shore. “A parte il gusto del rischio e l’adrenalina, individuare una boa a 100 miglia all’ora, rafforza riflessi e concentrazione”, ricorda con un velo di malinconia. Non sembra tuttavia che si annoi, impegnato com’è a proseguire l’opera di innovazione e ricerca, iniziata dal fondatore Carlo nel 1850.
“La nostra storia comincia da lontano”, racconta, “il mio trisnonno, formulò una nuova ricetta per l’affinamento del gusto e dell’aroma di un vino liquoroso allora molto di moda: il vermouth. In seguito si trasferì a Reims per impadronirsi dei segreti di lavorazione dello champagne e dopo innumerevoli tentativi, (in cui per sovrafermentazione scoppiavano le bottiglie di moscato), nacque il primo spumante italiano”.
Era il 1865 e oggi, nei due chilometri di cantine e cunicoli di Canelli (che faranno parte delle Cattedrali sotterranee protette dall’Unesco) e che i familiari chiamano “la polveriera”, campeggiano un centinaio di manifesti pubblicitari dell’epoca. Questo materiale, testimonia la profonda influenza che la famiglia ha avuto sulla cultura del bere ed offre lo spunto per conoscere un altro punto di forza della politica commerciale di Gancia: la comunicazione. “Abbiamo associato con successo il nostro nome al momento di gioia del brindisi”, conferma Lamberto Gancia. “Comparendo in prima persona e convincendo personaggi intramontabili come Alberto Sordi e creativi d’eccezione come Cappiello o Armando Testa, a testimoniare la qualità eccellente dello spumante italiano”.
E la fissazione di valorizzare il marchio di famiglia non si è certo esaurita alla quinta generazione: “C’è ancora molto da fare, siamo presenti in 60 paesi nel mondo, ma dobbiamo creare servizi ancor più personalizzati, aggredire più efficacemente il mercato cinese ed indiano e poi estendere l’offerta, concentrandoci su aperitivi e vini”. Appassionato del suo lavoro e perfezionista, segue ogni passo della filiera produttiva, ama il design (“ho progettato il miglior calice per degustare lo spumante”, afferma con una punta d’orgoglio) e, durante qualche trasferta, ha confessato di aver addirittura sistemato le sue bottiglie nella corsia di un supermercato.
Riconosce che oltre alle virtù, la tradizione ultracentenaria dei Gancia, si porta dietro anche qualche vizio, ad esempio quello di far assaggiare i prodotti nuovi alle giovani generazioni. “Portare a casa il lavoro e discutere insieme a mia moglie Carola e ai miei figli, Vittorio e Carlo, dell’ultimo lancio promozionale, del packaging e così via, fa parte della normale amministrazione”. Ma Lamberto Gancia sembra tutt’altro che dispiaciuto: “Staccare la spina non è fra le mie priorità, non mi pesano i viaggi frequenti, che vivo come opportunità per conoscere realtà diverse e comunque stimolanti”. Quando smette i panni del manager è un papà franco e, a detta sua, un vivace compagno di giochi. Pranoterapeuta, è molto attento alla forma fisica e un salutista convinto. Anche se sembra difficile possa trovare tempo per rilassarsi, è molto socievole e ama trascorrere le vacanze con gli amici a Courmayeur, o tuffarsi nel mare cristallino di Budelli, in Sardegna.

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