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Italia Oggi

Così la riforma Ue piace ... La proposta della Commissione Ue di riformare l’Organizzazione comune dei mercati (Ocm) nel settore vinicolo sbarca al Parlamento europeo attraverso la prima audizione pubblica e sembra riscuotere un certo successo. “Non butterei a mare la proposta”, ha detto a Italia Oggi Giuseppe Castiglione, incaricato di redarre il rapporto (a carattere consultivo) che il Pe dovrà formulare sulla proposta della Commissione. “Il lavorio che c stato dopo la prima proposta del 2006 è servito. Oggi siamo in una fase più matura, e devo ringraziare la commissaria europea all’agricoltura, Mariann Fischer Boel, che ha fatto lo sforzo legislativo di recepire molte delle istanze espresse dal Parlamento”.
Per ora sembra esserci consenso sulla proposta di dimezzamento della stima di vigneti da estirpare (da 400 mila a 200 mila ettari). I viticoltori che desiderano abbandonare l’attività nel settore potranno beneficiare di un premio di estirpazione, del tutto volontario. Nel primo anno il premio sarà del 30% superiore ai livelli attuali e, per incoraggiare una adesione rapida al nuovo regime., il premio decrescerà nell’arco del quinquennio previsto. Accolta con favore anche la proposta di ripartire il bilancio in base alla superficie vitata (25%), alla produzione (25%) e alla spesa storica (50%). Per il parlamentare messinese questo è un “buon compromesso”. Ma si annunciano già alcuni punti problematici. Prima tra tutti la proposta di introdurre (per la prima volta) nell’etichetta dei vini da tavola l’indicazione dell’annate e del vitigno: “Su questo punto”, ha proseguito Castiglione “daremo battaglia e ci opporremo con forza”.
Mentre ci sarà ampio sostegno intorno alla proposta che prevede di porre fine alla pratica dello zuccheraggio e all’erogazione dell’aiuto per il mosto. “È nostra intenzione”, ha annunciato Castiglione, “tenere ferma la richiesta coraggiosa della Commissaria. Se mai dovesse emergere una volontà forte da parte dei paesi del Nord, allora non potremo che giocare la nostra partita chiedendo gli aiuti ai mosti”. Piace poco anche la liberalizzazione dei diritti d’impianto, e infatti il Pe sta discutendo ipotesi alternative, tra cui quella di prevedere una migliore circolazione dei diritti in ambito comunitario. Il negoziato dovrebbe concludersi nel marzo 2008, dopo che il Parlamento europeo avrà espresso in plenaria a febbraio il suo parere.

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