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Italia Oggi

Giv Chiude il cerchio ... Compra cantine Bolla per rilanciarla. Investimento da 21 mln. Con l’aiuto della finanziaria Isa... Con l’apporto di capitale fresco da parte dell’Isa-Istituto sviluppo agroalimentare, ossia la finanziaria d’investimenti del ministero delle politiche agricole e forestali, entra nel vivo il piano triennale di rilancio di Cantine Bolla di Pedemonte in Valpolicella, l’ultima acquisizione in ordine di tempo di Gruppo italiano vini (Giv), cooperativa di secondo grado cui fanno capo 15 cantine dislocate nelle regioni vinicole più vocate d’Italia per una produzione complessiva di 74 milioni di bottiglie e un fatturato consolidato 2006 di 265 milioni di euro. Piano che prevede il rilancio dello storico marchio Bolla sul mercato nazionale dal quale era praticamente scomparso.
“Fino a poco tempo fa”, dichiara a Italia Oggi Rolàndo Chiossi, presidente del Giv, “chi voleva acquistare vini Bolla doveva ordinarli negli Stati Uniti. Un peccato visto che il marchio, nonostante la sua prolungata assenza dall’Italia, gode ancora di un’elevata notorietà presso i consumatori. Dal 1° gennaio scorso abbiamo riavviato la distribuzione dei vini Bolla nel canale ristoranti e hotel. Considerando la crescita organica e le vendite aggiuntive realizzate da Cantine Bolla, contiamo di chiudere il 2007 con un giro d’affari di circa 285 milioni di euro, rispetto ai 265 del bilancio consolidato 2006”. In realtà Giv ha rilevato il ramo d’azienda della Fratelli Bolla da Brown Forman corporation, leader mondiale di produzione e distribuzione di vini e spirits che l’aveva a sua volta rilevata dalla famiglia Bolla una decina d’anni fa, già il 18 settembre dello scorso anno tramite Giv Verona, una controllata appositamente costituita. Controllata nella quale era stato concordato, ed era quindi atteso, l’ingresso di Isa.
“Ci sono voluti alcuni mesi”, spiega Chiossi, “per ottenere il via libera del Mipaf, il suo azionista di riferimento, e anche quello della Commissione europea, che a sua volta ha dato l’avallo trattandosi di un’operazione di finanza a condizioni di mercato”. Ai primi d’agosto scorso Isa è quindi entrata in Giv Verona come azionista di minoranza, attraverso un aumento di capitale di 10 milioni di euro, pari a una quota del 48,8% del capitale. Denaro fresco che sarà impiegato, fra l’altro, per riportare i vini Bolla anche nella distribuzione moderna, cosa che ovviamente comporterà i versamento di listing fee. “L’accordo con Isa”, prosegue Chiossi, “prevede un rientro fra sette anni del capitale versato, più un rendimento variabile, legato alle performance di Giv Verona. Il rendimento base, comunque, è del 4,25%. Più a misura d’imprese agroalimentari, insomma, rispetto al 10-15% che avrebbe richiesto un qualsiasi fondo di private equity”.
“Partendo da operazioni come questa o quella con Conserve Italia del dicembre 2006”, ha detto Walter Bellantonio, amministratore delegato di Isa, “intendiamo favorire processi di aggregazione e capacità competitiva sui mercati internazionali; con la nostra vocazione di operatore finanziario specializzato, siamo in grado di rispondere alla richiesta del mercato di avere un referente capace di intervenire in modo coerente con le logiche proprie del mercato finanziario e del settore food in particolare. Oltre alle quattro operazioni portate a termine fra gennaio 2006 e agosto 2007, ne abbiamo molte altre allo studio e contiamo di chiuderne due in ottobre, nei settori dei formaggi e dell’ortofrutta, e altrettante entro fine anno, su ortofrutta e petfood. Dopo Cantine Bolla, Giv non prevede altre acquisizioni a breve.

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