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Italia Oggi

A Torino in vetrina le pmi del vino ... Da venerdì e fino a lunedì torna al Lingotto il Salone organizzato da Promotor International... Dal 2009 ospiti regioni enologiche estere: in pole la Francia... Saranno i vini autoctoni e quelli da produzioni biologiche i protagonisti del sesto Salone del vino di Torino che apre i battenti al Lingotto di Torino da venerdì fino a lunedì. Oltre 115 i vitigni noti e meno noti in passerella, per quella che si annuncia come un’importante vetrina dell’enologia nazionale. Il Salone è caratterizzato da un tema cardine: “Le regioni del vino, le ragioni del vino”. Lo sguardo sarà particolarmente attento alle piccole aziende vitivinicole, quelle, cioè, che hanno più difficoltà a presentarsi a saloni di grandi dimensioni, come il Vinitaly di Verona. Da sempre, il Salone di Torino è poi una vetrina di eccellenza per le produzioni piemontesi, ma importante è anche la presenza di produttori di altre regioni italiane. “Non puntiamo certo a fare concorrenza a una realtà come Vinitaly”, afferma Giada Michetti, fresco amministratore delegato di Promotor International, la società che organizza l’evento. “Puntiamo invece a essere una vetrina importante per i produttori del Nordovest, quelli piemontesi, in particolare; molti di loro non hanno la possibilità di essere presenti ad altri eventi e, soprattutto, non hanno altro sbocco per poter incontrare gli oltre 50 buyer esteri, che saranno presenti al workshop da oltre una quindicina di paesi”. Resta, per la verità, il dubbio che i buyer esteri cerchino produttori in grado di soddisfare importanti richieste di bottiglie, che i piccoli produttori spesso non sono in grado di soddisfare. Michetti tuttavia contesta l’osservazione, affermando che i buyer esteri continuano a crescere, il che significa che a Torino gli incontri sono positivi e che l’estero va alla ricerca anche di produzioni meno estese, ma di alta qualità. Il Salone è dunque incentrato sulle pmi e sui temi a loro più cari: non a caso, oltre al workshop, i numerosi incontri previsti puntano su argomenti legati al mondo dei piccoli produttori: dalla viticoltura di montagna alla nuova Ocm vino, in discussione a Bruxelles, alle nuove normative in materia di controlli e di rapporti internazionali tra Europa e Stati Uniti, alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, cui è dedicato uno speciale forum, in collaborazione con Go Wine e la regione Piemonte. Non secondari i laboratori, organizzati da Slow Food, e gli eventi realizzati insieme ad associazioni di categoria ed enti locali, per mettere in evidenza le tipicità agroalimentari e il modo migliore per gustarle. Al Lingotto però sarà dato spazio anche al pubblico, che sabato e domenica avrà un’occasione unica per degustare centinaia di vini, altrimenti di difficile reperimento e di poterli acquistare; gli eno-appassionati potranno anche visitare gli stand dei partner storici della manifestazione, quelli dell’arte dolciaria e del cioccolato, riuniti sotto l’egida di Dolc’è. Promotor International guarda però già alla prossima edizione, quella del 2009. Michetti non vuole sbilanciarsi, ma una delle novità allo studio potrebbe essere uno spazio dedicato a una regione estera, particolarmente vocata per il vino. Non è difficile pensare che a “debuttare” sulla scena torinese sarà una regione vinicola francese; non si deve dimenticare, tra l’altro, che Promotor International, in giugno, è entrata a far parte del gruppo francese Gl events, grazie a un take over perfezionato a fine settembre. “I tempi per anticipare questa novità all’edizione 2007”, spiega Michetti, “chiaramente non c’erano. Nei mesi prossimi pianificheremo insieme sinergie, che apportino un forte impatto a tutte le manifestazioni in portafoglio. Salone del vino compreso. Ma tutto quanto creeremo in futuro sarà sempre in sinergia con il territorio piemontese e con le sue eccellenze, che vogliamo porre sempre più sotto i riflettori dei mercati internazionali grazie alla manifestazione del Lingotto, che per Promotor International rimane strategica.

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