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Italia Oggi

La Ue vuole modernizzare la Pac ... Previsti l’aumento delle quote latte e la riduzione degli aiuti... Modernizzare la Politica agricola comune (Pac) dell’Unione europea aumentando progressivamente le quote latte per preparare un atterraggio morbido verso la definitiva abolizione, eliminando la messa a riposo dei campi, i prezzi garantiti per i cereali, ma anche riducendo le sovvenzioni più elevate. E l’obiettivo delle proposte avanzate dal commissario europeo all’agricoltura Mariann Fischer Boel per aggiornare il sistema avviato nel 2003 e che oggi, invece, si rapporta a un'unione composta da 27 membri. I futuri scenari della politica agricola saranno determinati dai risultati della consultazione di sei mesi che la Commissione ha lanciato ieri, sulla quale Bruxelles avanzerà durante la prossima primavera alcune proposte legislative che dovrebbero poi essere adottate dagli stati membri, al più tardi entro la fine del 2008.

Per verificare lo stato di salute della Pac, saranno poste tre domande fondamentali: come rendere più efficace e più semplice il sistema degli aiuti diretti; come adeguare al mondo attuale strumenti concepiti originariamente per una comunità di sei stati membri; come affrontare le nuove sfide, dal cambiamento climatico ai biocarburanti, dalla gestione delle risorse idriche alla salvaguardia della biodiversità. Tra le principali proposte della commissione, che assicura un vivace dibattito con le capitali Ue, a partire da Parigi, storicamente legata alla Pac per gli importanti benefici che ne trae, figura l’eliminazione dei prezzi garantiti offerti dall’Ue ai produttori “soprattutto di cereali”, a causa “del livello particolarmente elevato dei prezzi di mercato”.

Il commissario Ue ha confermato l’intenzione di avviare “l’aumento progressivo” del sistema delle quote di produzione del latte, creato nel 1986 per lottare contro la sovrapproduzione. “Visto il forte aumento della domanda di prodotti lattiero-caseari sui mercati”, ha spiegato la commissaria, “le ragioni alla base dell’introduzione delle quote latte nell’Ue non sono più attuali” e occorre preparare gradualmente il settore in vista della scadenza del regime, prevista per il 31marzo del 2015. Esclusa però la possibilità di anticiparne la data, perché questo, ha aggiunto, “creerebbe grossi problemi, in particolare per gli agricoltori che hanno investito in questa attività ed in previsione di questa data”. L’aumento delle quote sarà della stessa entità per tutti i paesi produttori, senza differenziare fra gli stati membri che oggi hanno una quota inferiore al loro fabbisogno (come l’Italia e la Spagna). Un aumento delle quote latte del 2% è stato già proposto dalla commissione europea per l’anno prossimo, e sarà all’esame dei ministri dell’agricoltura lunedì prossimo. Una richiesta in tal senso era stata avanzata da diversi stati, tra cui l’Italia.

La Fischer Boel vuole portare avanti la separazione tra ammontare degli aiuti e volumi prodotti, il cosiddetto “di saccoppiamento”, iniziato nel 2003. Una misura rivolta, in particolare, tutti quei paesi che hanno scelto di mantenere un legame tra produzione e sostegno pubblico per alcuni prodotti agricoli.

Bruxelles pensa di “abolire” la messa a riposo obbligatoria dei campi nell’Ue a causa della forte domanda agricola mondiale e dell’impennata dei prezzi, due fenomeni che rendono ormai obsoleta questa misura di controllo della produzione.

La commissione suggerisce di “ridurre” gli aiuti individuali più elevati versati ai grandi agricoltori, partendo per esempio da una soglia di 100 mila euro all’anno. Ciò porterebbe a differenziare le imprese agricole con più proprietari e numerosi addetti dalle imprese agricole con un unico proprietario e pochi addetti. Un provvedimento che rischia di scontentare paesi come Gran Bretagna o Germania, dove queste grandi produzioni si concentrano. Tra le ipotesi, anche quella di aumentare la superficie che un agricoltore deve possedere per poter beneficiare degli aiuti comunitari rispetto agli attuali 0,3 ettari e di rivedere le norme di condizionalità che gli imprenditori agricoli sono tenuti a rispettare per ottenere aiuti da Bruxelles.

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