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Italia Oggi

Ocm vino, Italia di traverso ... A rischio l’aiuto ai mosti, 20 stati pro-zuccheraggio... Lunedì consiglio dei 27 ministri agricoli europei. Ma la riforma potrebbe slittare... “Non è escluso che sulla riforma del vino si vada ai tempi supplementari e che le trattative continuino anche nella prima metà del 2008 sotto presidenza slovena dell’Ue”. I1 ministro delle politiche agricole Paolo De Castro promette che i paesi del Mediterraneo, Italia, Spagna e Portogallo in primis, faranno cli tutto per rimediare a quello che definisce senza mezzi termini “una marcia indietro”. Nel mirino di De Castro il via libera (non vincolante) del Parlamento Ue di mercoledì che ha introdotto lo zuccheraggio (in parallelo con un aiuto ai mosti) e il rifiuto di indicarlo sull’etichetta nella proposta di riforma dell’Ocm. “Non c’è dubbio”, ha detto il ministro, “che aver fatto rientrare dalla finestra una pratica il cui divieto era già fatto compiuto per tutti i paesi del Mediterraneo è un vulnus molto forte”. De Castro ha annunciato che, d’intesa con Madrid e Lisbona, prenderà iniziative per “correggere” il provvedimento. Secca la risposta del relatore al Pe, Giuseppe Castiglione (Fi), che ha rispedito le accuse al mittente: “Se il ministro sarà capace di modificare questo orientamento saremo tutti grati". Le posizioni all’interno del Consiglio sono note: a oggi sono una ventina i paesi Ue che sostengono lo zuccheraggio”. La riforma del vino è stata al centro della trilaterale di lunedì in Galizia fra i ministri di Italia, Spagna e Portogallo. In quella sede il ministro spagnolo Elena Espinosa si era detto d’accordo sull’ipotesi di votare contro la proposta della commissaria Mariann Fischer Boel. Convergenza tra Spagna e Italia anche sulla proposta che Madrid avanzerà lunedì di limitare a 175 mila ettari, invece che a 200 mila, la riduzione del territorio a vocazione vitivinicola nell’Ue, per ridurre la produzione oggi in eccedenza, come pure sulla questione della liberalizzazione degli impianti. Segnali di insofferenza alla proposta di reintrodurre lo zuccheraggio sono stati espressi anche dagli europarlamentari Pd, che si sono astenuti al momento del voto in Plenaria, “con l’obiettivo”, dicono, “di inviare un messaggio al Consiglio dei ministri Ue”. Per Vincenzo Aita (Sinistra unitaria) “peggio di così non si poteva fare”, mentre per Vincenzo Lavarra (Gruppo socialista europeo) “il voto riflette il difficile equilibrio tra diversi interessi dei paesi membri”. Il suo emendamento, volto a rendere obbligatoria l’indicazione dei tannini sull’aumento di gradazione alcolica mediante aggiunta di zucchero, è stato respinto. Un altro tema controverso, che ha deluso alcuni deputati italiani, è l’inserimento degli aiuti ai mosti non a carico del bilancio Ue, come chiedono i paesi produttori del Sud Europa (e com’è previsto nella posizione di compromesso della Commissione agricoltura dell’Europarlamento), ma a carico dei bilanci nazionali, come indicato dalla Commissione. Durante il dibattito in aula Fisher Boel aveva fatto capire di essere disposta a rinunciare al divieto di zuccheraggio (“non sono insensibile alle richieste”, aveva detto), ma aveva avvertito che l’aiuto ai mosti non avrebbe potuto “continuare ai livelli attuali”. “E’ una misura vecchia, costosa e distorsiva della concorrenza; non sono incline ad accettare lo status quo”, aveva aggiunto. Per l’Italia si tratta di una grande perdita. Solo nel 2006 ha ricevuto dall’Ue 131,1 milioni di euro su un totale della misura pari a 184,7 milioni di euro, vale a dire circa il 70% del totale della spesa. La parola passerà lunedì ai 27 ministri dell’agricoltura europei per lo sprint finale che nelle intenzioni della Fischer Boel e del presidente di turno portoghese, Jaime Silva, dovrebbe permettere di raggiungere un accordo politico (al momento tutto in salita).

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