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Italia Oggi

Il vino zuccherato scontenta tutti ... Scatta l’allarme sull’entità dei finanziamenti per l’Italia. Le reazioni alla riforma Ue del settore vitivinicolo che consentirà la pratica dello zuccheraggio… “Non abbiamo ottenuto tutto quello che volevamo, ma abbiamo concluso un accordo equilibrato”. Mentre l’eurocommissaria per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Mariann Fischer Boel, ha commentato così la riforma del settore vitivinicolo, adottata mercoledì a Bruxelles e che entrerà in vigore il 1° agosto 2008, sul fronte italiano molte sono state le voci di dissenso per la reintroduzione dello zuccheraggio, ossia l’aggiunta di zucchero prima o dopo la fermentazione per aumentare la gradazione alcolica del vino, pratica assai diffusa nei paesi dell’Europa del Nord.
“L’accordo raggiunto dal consiglio dei ministri agricoli dell’Unione europea sulla riforma del vino è un compromesso tra i differenti interessi nazionali”, ha detto Vincenzo Lavarra, deputato europeo (Pse), componente della commissione agricoltura e sviluppo rurale. “Fermo restando il nostro giudizio negativo sulla reintroduzione della pratica dello zuccheraggio”, ha aggiunto Lavarra, “constatiamo che si sia riusciti a ottenere una lieve, ma positiva diminuzione delle percentuali consentite di arricchimento e una compensazione per il nostro paese attraverso la reintroduzione per i prossimi quattro anni degli aiuti ai mosti. Si dovrà comunque verificare se l’aumento della dotazione finanziaria per l’Italia sarà sufficiente a riequilibrare lo scompenso dovuto all’uso dello zucchero da parte dei paesi del Nord Europa”.
Anche Giuseppe Castiglione (Fi-Ppe), deputato al parlamento europeo e relatore per quest’ultimo della riforma dell’Ocm vino, ha parlato di “buon testo di compromesso”, aggiungendo che resta “qualche perplessità sul fatto che sarà possibile indicare annata e vitigno in etichetta mx- che per i vini privi di indicazione geografica”.
“Nel complesso però”, ha aggiunto Castiglione, “sono molto soddisfatto e sono sicuro che questa riforma potrà ridare slancio e competitività ai nostri vini”. Più critica la posizione di Loredana De Petris, senatrice italiana dei Verdi e capogruppo in commissione agricoltura: “Una riforma nata male e una trattativa in salita. L’unica innovazione reale, l’abolizione dello zuccheraggio, è scomparsa dall’accordo finale, mentre si affacciano norme pericolose per i vini di qualità sui quali abbiamo costruito il nostro successo internazionale. L’incremento delle risorse a disposizione dell’Italia”, ha proseguito la senatrice, “peraltro ipotecato dal peso delle distillazioni e dell’aiuto ai mosti, non compensa l’attacco alle denominazioni d’origine che si sostanzia con la possibilità di indicare annata e vitigno sui vini da tavola e con l’apertura indiscriminata a pratiche enologiche estranee alla tradizione europea. Ancora una volta”, ha concluso la De Petris, “non vengono scalfiti gli interessi forti dei paesi del Nord Europa, mentre si apre un autostrada per i vini costruiti artificiosamente in cantina, senza un legame reale con il territorio, e con un etichettatura ingannevole”.
Concorde il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza, che ha parlato di “una brutta riforma che nega i principi a cui Fischer Boel dice di ispirarsi e rappresenta un’ulteriore occasione persa per l’Europa sul versante della qualità, della tutela del lavoro e del rispetto dei diritti dei consumatori”. Secondo Mantegazza, “la scelta dello zuccheraggio, la conferma del disaccoppiamento totale, l’attacco alle denominazioni d’origine e l’apertura indiscriminata a pratiche enologiche estranee alla tradizione europea, sono gli aspetti più negativi di questa riforma; mentre tra gli aspetti positivi vanno indicati l’ampliamento delle misure contenute nelle enveloppe, il mantenimento della distillazione dei sottoprodotti e la riduzione del plafond di estirpazione volontaria dei vigneti”.
In chiaroscuro anche il commento del Coordinamento delle centrali cooperative agricole e agroalimentari, composto da Fedagri-Confcooperative, Legacoop agroalimentare, Agci Agrital e Ascat Uni, che ha espresso soddisfazione per diverse misure contenute nel testo definitivo, ma ha criticato la misura sullo zuccheraggio, il cui divieto, paventato dalla Fischer Boel, “avrebbe rappresentato una svolta storica per il settore”.
Sull’organizzazione comune di mercato (Ocm) del vino alcuni passi in avanti sono stati fatti, ma rimane un percorso ancora tutto in salita. E stato, invece, il giudizio espresso da Confagricoltura. Secondo il presidente della confederazione, Federico Vecchioni, molte sono anche le ombre della nuova Ocm. A iniziare dalla scarsità di fondi “che potrebbero non essere sufficienti per una efficace applicazione delle misure innovative previste”. L’intesa raggiunta resta insufficiente per le esigenze dei produttori italiani, hanno evidenziato anche dalla Confederazione italiana agricoltori, aggiungendo che “la Cia si è sempre battuta e continuerà a farlo con la massima fermezza contro la pratica dello zuccheraggio, poiché penalizza, in termini di competitività le produzioni di qualità della nostra vitivinicoltura”.

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