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Italia Oggi

Il vino? Si stappa anche sul web ... E internet trasforma i consumatori in esperti sommelier... Il vino e Internet, un matrimonio possibile grazie all’e-commerce e alla comunicazione di tutto ciò che ruota attorno a esso. Ma soprattutto incide la voglia dei consumatori di tornare a comprare vino di persona, anche se seduti davanti al computer. In prima fila si trovano aziende di medie e piccole dimensioni che hanno accettato la sfida del commercio sul web, vendendo direttamente dai propri siti o attraverso i portali dedicati, come www.wineshop.it e www.winepeople.it, senza dimenticare www.ebay.it. Il fine è sempre lo stesso: dialogare direttamente con i clienti per offrire prodotti che le forme di distribuzione tradizionali non riuscirebbero a valorizzare.
Nel 2007 il 5% delle cantine italiane ha puntato sull’e-commerce, generando un volume d’affari di 5,3 miliardi di euro (+30% rispetto al 2006). La spesa media? Su www.bereilvino.it, un sondaggio indica che i navigatori si dividono per lo più fra chi spende meno di 50 euro a ordine (27%), fra 50 e 100 (24%) e chi supera i 200 euro (25%). In mezzo tutti gli altri. Uno scenario destinato ad ampliarsi, considerato anche l’aumento degli investimenti pubblicitari, sul web. Cliccando su Ebay, l’offerta è molto variegata, ma è necessaria una buona conoscenza dei prodotti: la fanno da padrone i vini toscani, seguiti dai piemontesi. Per i primi, si va dal Biondi Santi riserva 1997 (sei bottiglie, 2.350 euro) a singole bottiglie di Sassicaia d’annata mediamente sui 200 euro, per arrivare a bottiglie da un euro di Brunello di Montalcino (il più presente con 201 offerte, seguito dal Chianti con 70). Il principio alla base della vendita è l’insieme dei riscontri positivi dati dai precedenti acquirenti (feedback).
Approccio diverso è quello di Winepeople.it, portale specializzato nella vendita del vino in rete, che punta a valorizzare piccoli produttori di qualità, a costi tuttavia contenuti (il prezzo medio si aggira attorno a 10 euro). Una strategia di marketing che non impedisce di trovare anche etichette premiate come il Baccarossa e il Donnaluce della cantina Laziale Poggio Le Volpi. La vendita si accompagna all’informazione, sia sul prodotto sia su tutto quanto concerne il mondo del vino, con un glossario e altre notizie utili agli aspiranti sommelier. Anche le dinamiche di Wineshop.it seguono questo intento, ma la ricerca parte dai gusti del navigatore, che seleziona nella home page il prodotto per tipologia e provenienza.
Altra ancora la strategia su Bereilvino.it, dove i collegamenti alle aziende vinicole sono raggruppati per regione, mentre predominano le news dall’Italia e dall’estero. Lo stesso accade, pur con una grafica meno lineare, su www.italystore.com: da una schermata principale generica, i navigatori dovrebbero andare a cercare autonomamente informazioni sui prodotti.
Vi sono poi siti che riassumono molte delle funzioni del portale: è il caso di www.castellare.it, la pagina web dei Domini Castellare di Castellina, che presenta la storia della cantina e dei vini attraverso schede dettagliate, foto e video. Una pagina, infine, è dedicata a contatti e vendite. In generale, la newsletter è fra i principali strumenti per restare in contatto con i clienti, ma è importante notare come l’accento cada spesso sulla cultura che ruota attorno al vino. “In questi anni, le persone vogliono essere informate e tornare a comprare direttamente il vino”, spiega Alessandro Regoli, fondatore di Wine news (www.winenews.it), portale che dal 2000 si dedica appunto al vino e alla sua arte. “Internet è sicuramente un canale importante per promuovere un prodotto come il vino, ma non certo l’unico. I grandi produttori, per esempio, restano legati alle forme di distribuzione tradizionali (ristoranti ed enoteche, ndr). Il web allora può avere una duplice funzione: approvvigionamento presso le cantine di cui si ha avuto notizia o dove si è gustato il vino; oppure canale per la ricerca di vere e proprie chicche”, chiosa Regoli.
”Ebay riassume entrambe le funzioni, ma non va sottovalutata una forma di vendita come il farmer market on-line, con cui già da tempo negli Stati Uniti si vende via web dal produttore al consumatore. Il prezzo delle bottiglie? Tendenzialmente medio-alto”.

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