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Italia Oggi

All’estero è “Friulano”, ma in Italia risorge il Tocai ... “Friulano” all’estero e “Tocai friulano” o solo “Friulano” per il mercato italiano. È il compromesso raggiunto ieri a Trieste sul problema del vino Tocai nel corso di un tavolo tecnico-legale, cui hanno preso parte oltre all’assessore alle politiche agricole del Friuli-Venezia Giulia, Enzo Marsilio, il capo dipartimento del Mipaaf, Giuseppe Ambrosio, e i legali rappresentanti di Federdoc, Confagricoltura, Coldiretti, Confcooperative e Cooperativa Cantina Produttori Cormons. Il Tocai era rimasto senza nome dopo gli accordi Italia-Ungheria del 1993, che affidano ai soli magiari la possibilità di commercializzare il proprio “Tokaj”. Successivamente, una pronuncia della Corte di giustizia Ue attribuiva la titolarità del nome alla sola Ungheria Quindi, un decreto ministeriale dava al vino un nuovo nome:
“Friulano”. Ma due pronunce contrarie del Tar Lazio bloccavano l’utilizzo di questa denominazione. Ora ecco la misura ponte, in attesa di una soluzione condivisa rispondente agli interessi di tutti i produttori friulani e di una sentenza della Corte di giustizia Ue cui hanno fatto ricorso alcune cantine intenzionate a chiamare il proprio vino Tocai. Il Mipaaf recepirà le indicazioni del Tar Lazio, modificando l’originario decreto ministeriale. E consentendo, in via transitoria, l’utilizzo della denominazione “Friulano” all’estero e, a scelta dei produttori, della denominazione “Tocai Friulano” o “Friulano” sul mercato nazionale.

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