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Italia Oggi

Spumanti, ora i flute brindano ogni giorno ... Che il vino italiano, spu­mante soprattutto, si fosse ormai seduto sta­bilmente tra i grandi vini internazionali è fatto ormai noto. Un elemento, tuttavia, sta emergendo in maniera decisa. La destagionalizzazione dei consumi. Il dato emerge dai dati, pubblicati nei giorni scorsi, dai due mag­giori poli spumantistici italiani, quello della Franciacorta (metodo classico) e quello del Prosecco doc di Conegliano Valdob­biadene (metodo charmat). Il pri­mo ha chiuso il 2007 con la ven­dita di 8.367.000 bottiglie, +24% sul 2006. Dalla Franciacorta arrivano altre buone notizie: nel corso dell’anno sono entrati nel consorzio altri 7 imbottiglia­tori e 19 viticoltori, che hanno portato così la rappresentatività del Consorzio al 96,5%. Infine, la continua richiesta di prodotto ha spinto i vignaioli a chiedere l’in­serimento nella docg di altri 200 ettari di terreno, che si aggiungo ai 1.900 attuali. Questi risultati fanno dire al presidente del Con­sorzio, Ettore Maiolini, che essi sono “una conferma alla nostra politica: stiamo realizzando un prodotto unico e inconfondibile”. Ugualmente soddisfatto il diret­tore, Adriano Baffelli, secondo cui la crescita registrata nel 2007 è un risultato “che premia il grande lavoro, gli sforzi e gli investimenti dei produttori”. Per il Consorzio, le vendite si sono spalmate su tut­to l’arco dell’anno; certo, il perio­do pre-natalizio e natalizio hanno visto una tradizionale impennata delle vendite, ma gli ordini sono cresciuti in modo esponenziale già dai mesi di gennaio e febbra­io. Non minore slancio si è registrato tra i produttori del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene. Secondo il Centro studi del distretto, se in novembre e dicembre sono stai venduti 9 milioni di bottiglie, il 2007 si è chiuso con oltre 45 milioni di bottiglie ven­dute (40,2 mi­lioni nel 2006). “Il Natale 2007 è stato molto positivo per la nostra denominazione, so­prattutto per la tipologia spumante, certamente la più rappresentativa”, dice Giancarlo Vettorello direttore del Consorzio. La media mensile di vendite è stata costantemente vicina ai 4 milio­ni di bottiglie, confermando così, secondo il Consorzio, le caratteri­stiche del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, “vino del benve­nuto” per eccellenza, come amano definirlo tra le colline trevigiane.

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