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Italia Oggi

Mangiare fuori casa, che passione ... Ricerca Nomisma per la Mostra dell’alimentazione di Rimini: al ristorante 116 giorni l’anno. Crescono i piatti semplici da gustare al volo. E il gelato si beve... Si avvicina la forbice tra la spesa per l’alimentazione domestica (131,6 miliardi di euro nel 2007) e quella del mangiare fuori casa (65,7 miliardi di euro). Ogni italiano ha consumato nell’ultimo anno 116 pranzi in ristoranti, pizzerie oppure, ed è questa una tendenza in netta crescita, in un centro commerciale, secondo una ricerca Nomisma presentata a Mia, mostra dell’alimentazione, a Rimini.
“I centri commerciali”, dice Fabio Lunati, che ha coordinato la ricerca, “sono passati da aree di shopping domestico a luoghi propri del consumo edonistico e in primo luogo di quello alimentare”.
Si mangia a casa sempre meno. “Sì”, risponde Lunati, “stare in cucina sta diventando un hobby, quasi una gratificazione più per chi prepara che per chi assaggia”.

Anche sulla scia della maggiore domanda di cucina-pronta, le aziende alimentari propongono a Rimini piatti sempre più semplici e da preparare in breve tempo a cominciare dai finger food a base di pasta (Surgital presenta i quadretti con chianina e carboncelli oppure con agnello e timo, e i bauletti con ricotta di pecora e pistacchi); i panini pre-farciti da mettere direttamente sulla piastra (Montana ne presenta di 30 tipi col marchio Spanino); lo spregiudicato abbinamento tra yogurt e gamberi (Canuti); i filetti di pollo solo da scaldare (marchio Diavolo d’un pollo, di Plus Food Italia); il cubetto tricolore, composto da zucchine, patate e carote, pronto per
il microonde (Orogel); il granchio reale (importato dalla Lapponia da Adriatic Sea e pronto per l’uso); il Paciocco, tortellone da 12 grammi con ricotta e spinaci (Canuti); i germogli freschi, da mettere su pasta, carne, insalata (16 tipi diversi, dal germoglio di cavolo a quello di finocchio, dal girasole alla cipolla, in bustine col marchio Vivo); il vino della Pace, ottenuto con un mix di vitigni e con etichette firmate da Arnaldo Pomodoro a Enrico Baj (Cantina produttori Cormons); l’olio soprannominato Mediaset, ovvero prodotto dall’azienda agricola di proprietà di Cesara Buonamici, storica conduttrice del Tg5, e del fratello; un altro olio, griffato Spontaneo, ottenute dalla pasta di olive e senza interventi meccanici (Frantoio Cazzetta).
A proposito di olio si preannuncia l’invasione di quello Croato: ben cinque qualità sono state presentate a Rimini, dove l’assessore al turismo ha anche illustrato la “strada dell’olio”, appena realizzata. Mentre l’oliveto più antico d’Europa si trova a Canneto Sabino (Ri), 2.500 anni d’età: alberi che sembrano sculture e che hanno ispirato il fotografo Michele Pettornella (reduce da campagne per Gucci e L’Oréal) che ha portato al Mia una sua mostra che intreccia gli ulivi coi corpi delle modelle.
Tra i nuovi prodotti, quelli dell’Antica Gelateria del Corso, che lancia il “gelato da bere”, in bicchieri di vetro serigrafati e per ora in due gusti: caffè e yogurt. “Il caffé”, dice Maria Ludovica Amat di San Filippo, che cura la comunicazione dell’Antica Gelateria, “è ottenuto da cru di arabica e robusta. Questo gelato da bere sarà la soluzione ideale per godersi tutto il sapore del caffé in una forma diversa e a una temperatura più congeniale ai mesi caldi.

Mentre il gusto yogurt è un’alternativa alla prima colazione del bar, magari con l’arricchimento di cereali, o diventa la sostituzione di un pasto unito a frutta fresca o scaglie di cioccolato”. Infine, i grandi chef che firmano per l’industria: Vincenzo Cammerucci tiene a battesimo la linea di pasta Divine Creazioni di Surgital; Maurizio Urso, per conto del ministero delle politiche agricole, è il profeta dell’abbinamento dei prodotti tipici delle varie regioni con tanta creatività (per esempio la carne farcita con le arance); Igles Corelli ha ideato (per conto della birra Dab) un intero menù (dal risotto ai filetti di mora romagnola) con la birra come ingrediente trasversale; Gualtiero Marchesi è rettore dell’Alma School della cucina, a Colorno, promossa pure dalla Barilla, mentre un pool d’imprese (tra cui Granchef, Banfi, Electrolux) ha sponsorizzato il festival della gastronomia italiana (al Mia) al quale hanno partecipato, tra gli altri, Gianfranco Vissani e Fulvio Pierangelini.

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