Italia Oggi

E per l’Ismea il vino è in crisi, non la qualità … Crisi per il mercato interno del vino ma non per il prodotto di qualità. Se, infatti, i consumi di vino e spumante, per il mese di dicembre2007, hanno senato una riduzione del 4% in quantità e del 6% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, il dato riguarda principalmente i vini sfusi (-3%), sono invece positive le percentuali annue per i vini confezionati, che segnano un aumento fino al 3% per i doc e docg. Una tendenza allo sviluppo, dunque, quella evidenziata dall’Ismea nel report dedicato all’analisi degli aspetti strutturali e di mercato delle produzioni doc e docg dei vini. Un trend positivo che trova per l’istituto due fondamentali ragioni: una dimensione strutturale ben articolata, sia sotto il profilo geografico che sotto quello tradizionale-culturale, e una domanda al consumo più consapevole e ricercata. In base alle rilevazioni Istat, nell’ultimo biennio, i consumi domestici dei vini di
qualità rispetto al totale dei vini è passato dal 43 al 46%.
Secondo i dati dell’Osservatorio sugli acquisti domestici Ismea Ac Nielsen, il consumatore acquista il vino di qualità perché ritiene che il marchio Do dia un effettivo valore aggiunto al prodotto sia sotto il profilo della qualità che della tracciabilità; il 57% sceglie di acquistare il vino direttamente dal produttore, il 70% ha una buona conoscenza delle etichette e del luogo di produzione. Per quanto concerne la distribuzione geografica e il numero di etichette, il primo posto va al Nord con il 42% di Do, segue il centro sud ( 23%) e le isole (13%). Fra le regioni quelle che manifestano un’eccellenza, in quanto la produzione di qualità è trainante dell’economia agricola regionale, sono sei; Abruzzo, Veneto, Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Piemonte.