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Italia Oggi

Presentato venerdì a Verona il riconoscimento a giornalisti e testate internazionali del settore
Stampa e vino, ecco i Grandi Gru ... Dal premio un libro con i volti, le storie e le migliori cantine... Continua con successo l’attività del Comitato Grandi Gru d’Italia, che venerdì scorso ha richia­mato a Verona oltre 360 giornali­sti e operatori prevalentemente internazionali, di primo piano del mondo del vino, per la tradiziona­le cena di gala. La cena è stata l’occasione per consegnare il Pre­mio ai migliori giornalisti e alle migliori pubblicazioni, italiane e internazionali.
Nella cornice di Palazzo Giusti del Giardino è stato anche presen­tato in anteprima il libro Grandi Gru d’Italia, che racconta la sto­ria, i volti, le cantine, le vigne dei 130 migliori vini italiani. Edito da Electa Mondadori, sarà in vendita da fine mese nei Megastore Mon­dadori e lanciato su tutte le libre­rie a settembre. In 560 pagine il libro illustra la storia e l’attività delle aziende socie del Comitato Grandi Gru d’Italia: uno spaccato della migliore produzione vitivini­cola italiana, da Sud a Nord. Fra i contributors d’eccellenza, inter­nazionali e italiani, che hanno lavorato alla stesura del volume
(curato come art director da Enri­co Redaelli), Jancis Robinson del Financial Times e Hugh Jo­hnson, il più famoso scrittore di vino con oltre 15 milioni di copie vendute dei suoi numerosi libri, oltre a Cesare Pillon, Daniele Cernilli, Francesco Arrigoni, Marco Gatti e Guido Settepassi. Proprio Johnson è intervenu­to come guest speaker alla cena di gala di venerdì, parlando agli ospiti sul tema de “II vino italiano nel 21esimo secolo”.
I vincitori dei sei premi sono stati Eleonora Guerini, del Gambero Rosso, e Monica Larner, di WineEnthusiast, come mi­gliori giovani giornalisti a livello italiano e internazionale. Gli al­tri riconoscimenti sono andati a Ernesto Gentili, della Guida de l’Espresso, come migliore giorna­lista italiano dell’anno, e a Jens Priewe (Der Feinschmecker) e Daniel Thomases (Guida Ve­ronelli e varie testate estere), ex aequo, nella categoria dedicata al migliore giornalista non italiano dell’anno. Per quanto riguarda le pubblicazioni, invece, i compo­nenti del Comitato hanno scelto Duemilavini, come miglior testata o guida italiana, e il magazine inglese Decanter, come migliore testata o guida internazionale.
Nel corso della serata due mo­menti che hanno legato New York e gli Stati Uniti con i Grandi Gru e Palazzo Giusti del Giardino: Sirio Maccioni è intervenuto in collegamento televisivo, in di­retta dal suo ristorante Le Cirque, per parlare del suo rapporto con il vino e spiegare perché dagli americani al Papa la preferenza
vada ai vini italiani. A Michael Yurch di Sherry Lehman, la più famosa enoteca al mondo ora in Park Avenue, è stato assegnato un premio speciale, come perso­nalità internazionale che più ha contribuito all’affermazione del vino italiano di qualità nel mon­do. H Premio Grandi Gru d’Italia consiste in una preziosa foglie di vite in argento, firmata Mario Buccellati. Nella mattinata di venerdì si
era svolta l’assemblea del Comi­tato Grandi Gru d’Italia, che ha proceduto alla nomina, per acclamazione, come nuovo presidente di Vittorio Frescobaldi, propo­sto ai soci dal presidente uscente Piero Antinori, mentre vicepre­sidente rimane Paolo Panerai. L’acclamazione di Frescobaldi è il segnale che i migliori produttori italiani hanno più fiducia nell’alta qualità del vino italiano, fuori dal­le polemiche e più o meno fondate rivelazioni di questi giorni.
A esaltare i Grandi Gru serviti nel corso della cena, tre piatti cuci­nati dagli chef di tre ristoranti top del Nord, Centro e Sud Italia, che rappresentano al meglio la qualità e la poliedricità della cucina ita­liana: l’uovo in raviolo con burro, parmigiano e passata di punte di asparagi di Valentino Marcattilii, del San Domenico di Imola; la coda di bue grasso di Carrù con purea di patate, di Aimo e Nadia Moroni con gli chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini (II Luogo di Aimo e Nadia - Milano); e per terminare, il concerto ai profumi e sapori di limone di Alfonso ed Ernesto Iaccarino (Don Alfonso - Sant’Agata sui due Golfi).

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