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Italia Oggi

Il vin dei Soliti ignoti ... Il Mipaaf: Velenitaly? Acqua e zucchero... L’ispettorato qualità rassicura l’Ue. Ma è ancora polemica... Tre imprenditori pugliesi indagati per adulterazione di prodotti alimentari dalla procura della repubblica di
Taranto, nell’ambito dello scandalo vini adulterati. Secondo gli inquirenti, le tre aziende realizzavano vino usando uva da tavola, acqua e sostanze zuccherine; pratica non dannosa per la salute ma proibita dalla legge. I1 prodotto veniva commercializzato da altre ditte del Nord Italia. In Veneto, a Veronella, gli agenti della Forestale trovarono cisterne divino con taniche di acido cloridrico. A settembre venne rinvenuta la documentazione commerciale di co1leganento con aziende pugliesi. L’indagine, dunque, non riguarderebbe vini avvelenati da sostanze nocive ma adulterazioni, che restano una frode a danno dei consumatori e dello stato. L’inchiesta è quella che riguarda lo scandalo del vino adulterato, sollevato due giorni fa da l’Espresso, giusto in occasione del Vinitaly. E con un titolo che è tutto un programnia: “Velenitaly”. Ieri una gragnuola di reazioni e distinguo. Molti tesi a separare l’inchiesta sul vino adulterato da quella sul Brunello cli Montalcino. In mente alla prima indagine, ieri, a commissione Ue ha chiesto numi all’ltalia. E l’ispettorato centrale controllo qualità Mipaaf subito si è mosso: “finora, le analisi di laboratorio sul vino sofisticato sequestrato hanno evidenziato il mero annacquamento del prodotto vinoso”, ha chiarito. La procura di Taranto ha spiegata che l’ipotesi di adulterazione si fonda sul rinvenimento di altre sostanze, utilizzate nella sofisticazione. Che sono in corso analisi, ma in un solo stabilimento, l’unico interamente sequestrato. Gli accertamenti in corso, ha aggiunto l’Ispettorato, “mirano a verificare il dubbio utilizzo, per quantità o modalità di impiego, nella attività enologica di acido cloridrico, solforico e fosforico, nonché di sostanze utilizzate anche nella produzione di concimi, quali fosfato ammonico, fosfato biammonico e solfato di ammonio, comunemente impiegate in enologia quali attivatori della fermentazione del vino”. L’Espresso, in una nota diffusa ieri in serata, confermava: “Dopo esami svolti sul vino sequestrato negli stabilimenti di Veronella e Massafra, le procure di Verona e Taranto hanno contestato il reato di adulterazione di sostanze alimentari (art. 440) che punisce chi corrompe o adultera sostanze destinate all’alimentazione rendendole pericolose alla salute pubblica. Non si tratta di una truffa innocua con acqua e zucchero ma di una situazione che mette a rischio la salute dei consumatori”.

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