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Italia Oggi

E’ la sua vecchia passione: la cucina ha sempre affascinato l’ex vicepremier Massimo D’Alema. Lui ha portato a palazzo Chigi lo chef Gianfranco Vissani, definendolo pubblicamente maestro, elogiando le sue creazioni gastronomiche. Negli ultimi tempi Baffino è tornato a frequentare i locali vip, tanto da non tirarsi indietro quando gli è stato proposto di firmare l’introduzione a un volume dedicato atta storia di un glorioso ristorante romano: Agata e Romeo. Loro, Agata Parisella e Romeo Caraccio, definiscono D’Alema come un illustre gourmet e affezionato estimatore del locale. Stima ricambiata dal politico che, nel suo testo, all’inizio del libro, sottolinea il valore della privacy: sì, perché il locale si trova “in un luogo appartato di Roma”, vi si “entra attraverso una porticina discreta, dove bisogna suonare il campanello”. E afferma che il padrone di casa, Romeo, custode di vini preziosissimi, “ti prende per mano e ti guida facendoti capire che quello straordinario tesoro enologico non è lì per impressionare gli ospiti, ma solo per essere conosciuto e esplorato”.

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