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Italia Oggi

Travaglio - Vizzari. L’Espresso fa il bis … Altra presa di distanze da un collaboratore… In questi giorni al gruppo Espresso sembrano tutti impegnati a prendere le distanze Marco Travaglio, dal suo
modo di fare il giornalismo, con tanto di pezzi al vetriolo firmati su Repubblica da Giuseppe D’Avanzo. Ma solo qualche settimana fa, dalle parti di Largo Fochetti c’è stato un altro caso di presa di distanze, che ha fatto meno scalpore, e che però si è concluso con un divorzio.
A inizio aprile, in concomitanza con l’apertura del Vinitaly a Verona, si ricorderà la copertina scandalo del settimanale l’Espresso, quella su “Velenitaly”, in cui il giornale diretto da Daniela Hamaui denunciava presunte adulterazioni di vini italiani da parte dei produttori. Non si era fatta attendere la reazione di Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell’Espresso (quelle su ristoranti, vini e alberghi) e collaboratore dell’Espresso con una rubrica fissa sui ristoranti:

“Non vado a sindacare sulle scelte fatte, ma come uomo libero, ancor prima che come uomo del gruppo L’espresso, mi vergogno di quella copertina. Ripeto, comunque, non mi permetto di sindacare. Lavoro in un gruppo editoriale e nell’editoria. Rispetto in modo convinto e incondizionato l’indipendenza e l’autonomia di un direttore. Ogni direttore fa le scelte che vuole in funzione della propria testata”. E in funzione di quella dichiarazione, la conseguenza automatica, concordata con il direttore Hamaui, è stata la cessazione di ogni tipo di collaborazione di Vizzari con il settimanale l’Espresso (ora la rubrica sui ristoranti è affidata a una serie di collaboratori) e la cancellazione del suo blog Frittomisto dal sito del settimanale.

L’impegno di Vizzari, comunque, prosegue con la direzione e il coordinamento delle Guide del gruppo. Niente polemiche, ma “una naturale conseguenza della mia presa di posizione”, ha precisato Vizzari. “Ho messo coerentemente a disposizione del direttore la mia firma e la mia collaborazione. Il direttore, altrettanto coerentemente ha rinunciato all’una e all’altra. Il lavoro, tuttavia, va avanti, perché in questa storia l’editore non c’entra e il rapporto di fiducia è intatto”. Insomma, la Hamaui non poteva far finta di nulla di fronte a un dissenso così estremo, tale da far provare “vergogna” a Vizzari. E poiché il rapporto fiduciario, che naturalmente lega un direttore ai suoi giornalisti, si era in questo caso incrinato, l’unica soluzione era una separazione concordata. Accadrà così anche con Travaglio, che resta collaboratore di Repubblica con una rubrica domenicale relegata nelle pagine della cronaca di Torino?

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